Referendum: i promotori presentano i tre quesiti e criticano il comitato contrario
Qualora si votasse sarà il più dibattuto anche perché il quesito che vuol modificare la legge elettorale sarebbe una sfida chiara e diretta tra l'opposizione – che ha dato vita a tutti e tre i comitati promotori – e la maggioranza a cui afferisce il comitato contrario. Sugli altri due referendum - per impedire la trasformazione dei crediti di imposta delle banche in titoli del debito pubblico e per mantenere pubblica la gestione delle reti e delle infrastrutture dell'Azienda Servizi – la maggioranza ha già anticipato che è d'accordo ritenendo inutile, in ogni caso, il ricorso alle urne, ma i promotori non si fidano: “Al momento – commenta Giani – non abbiamo visto nulla che vada in quel senso. Anzi tutti i provvedimenti che abbiamo già portato in Consiglio riguardanti, ad esempio il credito di imposta, sono sempre stati respinti dalla maggioranza”.
Intanto, in attesa del giudizio sull'ammissibilità, i promotori hanno criticato i toni usati in aula di fronte ai Garanti dall'avvocato del comitato contrario, Antonella Mularoni. “Ha fatto un comizio politico, rasentando l'offesa e arrivando a dire che siamo in malafede” ha commentato il democristano Luca Beccari, ricordando che ogni provvedimento di legge è migliorabile soprattutto se crea squilibri come quelli della legge elettorale che ha portato a consiglieri eletti con soli 20 voti e candidati esclusi dall'aula pur avendone presi oltre 150.
l.s.
I testi integrali dei tre referendum propositivi