Reggenza: i Capigruppo recepiscono il richiamo per la mancata approvazione di un nuovo regolamento consiliare
“Comprensibile, per Mario Venturini (Ap), il rammarico della Reggenza per la mancata riforma del regolamento consiliare, ma questo richiamo – afferma - potrà senz'altro servire ad indurre i gruppi consiliari a darsi da fare, a rimettersi a lavorare, per trovare quella condivisione che finora non c'è stata”. Dello stesso avviso Gerardo Giovagnoli (Psd), ma ottenere l'unanime convergenza di vedute – sottolinea - spesso contrasta con la velocità della decisione stessa. Si devono risolvere alcune questioni oggettive, difficoltà tecniche – aggiunge – e comunque la modalità di svolgimento del Consiglio dovrà adeguarsi ai tempi”. “Se da un lato bisogna dare alla maggioranza la possibilità di essere incisiva impedendo il dilagare di casi di ostruzionismo, dall'altro – osserva Luigi Mazza (Dc) - deve garantire elementi di tutela all'opposizione, il tutto per un unico obiettivo, quello di rendere più efficaci i lavori consiliari. Ma – conclude - serve un clima di collaborazione che oggi non vedo”. Rete con Elena Tonnini pone l'accento sul proficuo lavoro svolto per un anno e mezzo dal gruppo preposto a tale compito, e accusa proprio la Dc di aver bloccato l'iter, pare per il mancato benestare all'interno del partito. Sulla stessa lunghezza d'onda i rappresentanti di Cittadinanza Attiva. “La Reggenza – dicono Andrea Zafferani (Civivo 10) e Tony Margiotta (Sinistra Unita) - ha fatto bene a lanciare il Suo monito ma avrebbe dovuto indirizzarlo ad un partito specifico cioè la Dc che sta tenendo tutto fermo. E non sappiamo il perché, visto che dentro il gruppo di lavoro l'accordo c'è e i nodi sono stati sciolti”. “E' indubbio che vi sia forte necessità di andare verso una nuova regolamentazione consiliare – osserva Paride Andreoli (Ps), che però parla di alcuni punti ancora in sospeso, da definire prima tra le forze politiche e poi in seno al gruppo di lavoro. Upr – sostiene invece Marco Podeschi - non ha alcuna difficoltà a procedere nella riforma del regolamento. Ma di fronte ad una serie, evidentissima, di problemi posti in Consiglio, ciò non rappresenta di certo la priorità”. Podeschi ricorda infine che in questi mesi grazie al buon senso delle rappresentanze consiliari i tempi di discussione sono stati ridotti. Ma indirizza una stoccata al Congresso di Stato per l'eccessiva decretazione che invece ha contribuito a dilatarli.
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