La Reggenza invita a riaccendere speranza e orgoglio
Il saluto del Decano del corpo diplomatico è tutto incentrato sulla libertà di religione. Il Nunzio apostolico fa riferimento - senza nominarlo - al sacerdote sgozzato in Francia ma non parla di terrorismo, tanto meno islamico. E' invece la Reggenza a ricordare che oggi siamo testimoni di guerre che hanno causato una crisi umanitaria senza precedenti, di una espansione del terrorismo e dell'estremismo violento che, oltre ad avere gettato il seme della paura, ha aumentato il populismo e l'intolleranza. Ma nel discorso di ingresso è, soprattutto, l'appuntamento con le urne. La Reggenza si appella ad un Paese che, dice, ha risentito di un clima politico-istituzionale particolarmente acrimonioso e che ora ha necessità di riportare al centro della dialettica democratica la coscienza delle istituzioni. La Reggenza, nella pienezza del suo ruolo super partes, assicura che vigilerà sulla perfetta osservanza delle regole, scritte e non. Abbiamo necessità, dice, di riportare all'interno delle Istituzioni un senso di responsabilità unitario, che sappia riaccendere la speranza nei cittadini e risollevare l'orgoglio della propria appartenenza.
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