La Reggenza in visita al Consiglio d'Europa di Strasburgo
E' la prima volta che la massima autorita' dello Stato alla presidenza di turno si reca personalmente al Consiglio per offrire il suo apprezzamento per l'attivita' svolta. Segno che San Marino crede fortemente in questa istituzione, in un momento in cui si dibatte del suo futuro.
Al termine delle presentazioni di rito, i Capi di Stato hanno preso posto nella sala del Comitato dei Ministri per la riunione solenne. Con questa presidenza, ha dichiarato Stofi, vogliamo portare il nostro contributo all'edificazione della grande Europa. Oggi, con i Capitani Reggenti, sono idealmente in questa sala tutti i cittadini della Repubblica.
A sottolineare il successo dei primi tre mesi della presidenza sammarinese il Segretario Generale del Consiglio Terry Davis. Fino ad ora la Repubblica ha compiuto un lavoro eccezionale nel portare a termine le tre priorita' che si era prefissata; rappresenta un esempio per il resto d'Europa. A prendere poi la parola sua Eccellenza Antonio Carattoni. La Reggenza si dice convinta che San Marino possa diventare un luogo privilegiato di incontro e di dialogo fra popoli. La democrazia e il primato del diritto -spiega- sono per tutti una conquista, tuttavia quel patrimonio non puo' essere per sempre se i popoli che godono di questo grande privilegio non impegnano le loro forze nella difesa e nel miglioramento delle istituzioni che lo garantiscono. Carattoni sottolinea l'importanza di sviluppare e rafforzare la cooperazione del Consiglio d'Europa con le altre organizzazioni ed istituzioni internazionali. «Lo sforzo di unire le diversita' -dichiara- deve camminare di pari passo con l'unione nella diversita' per costruire un corpo di valori condivisi». Poi un accenno all'educazione poiche' attraverso la conoscenza si puo' radicare nelle giovani generazioni una coscienza forte, in grado di garantire un futuro di pace, giustizia e tolleranza.
Poi l'ingresso dei Reggenti al Palazzo dei Diritti dell'Uomo. Ad attenderli il cuore della corte, fra cui il presidente Jean Paul Costa e Antonella Mularoni, giudice di San Marino presso la Corte Europea.
Nelle parole di Costa la soddisfazione per la scelta del nostro paese di recepire nella sua legislazione le raccomandazioni del comitato dei ministri agli stati membri. San Marino -dichiara- ha dato in questo modo il buon esempio. Sarebbe opportuno che tutti gli stati lo seguissero.
800 milioni di persone -ricorda sua Eccellenza Roberto Giorgetti- hanno oggi la possibilita' di ricorso diretto alla Corte dei Diritti dell'Uomo. Un grande traguardo, impensabile fino ad un passato recente. Giorgetti sottolinea quanto sia importante l'entrata in vigore del protocollo 14, per rendere possibile la conclusione di ricorsi individuali in termini appropriati. San Marino -continua la Reggenza- nel momento in cui ha deciso di fare parte in maniera attiva di questo congresso, lo ha fatto con impegno e convinzione, accettandone regole, controlli e conformandosi agli inviti formulati per la modifica di alcune parti del suo ordinamento. Tra questi il principio dell'equo processo. E' infatti questa -ha spiegato- la norma in funzione della quale molti stati europei hanno dovuto ripensare criticamente l'idea della giustizia.
Poi il ritorno all'ufficio del Presidente del Comitato dei Ministri per lo scambio dei doni. Infine i Capi di Stato sono stati ricevuti dal Segretario Generale del Consiglio d'Europa Terry Davis.
Un incontro cordiale, in cui e' stato sottolineato l'ottimo lavoro svolto finora dalla presidenza sammarinese. Altri tre mesi prima del passaggio del testimone. Tre mesi per portare a termine le priorita' e dimostrare, ancora una volta, che San Marino e' in grado di svolgere brillantemente il suo compito e candidarsi, in futuro, per altri importanti ruoli.