Regionali E-R: ultimi appuntamenti elettorali, prima del silenzio, per i candidati alla Presidenza
Domenica e lunedì si voterà in Umbria ed Emilia-Romagna
Quasi 3 milioni e 600.000 gli emiliano-romagnoli chiamati alle urne, per eleggere il Consiglio regionale ed il Presidente. Elezioni anticipate; 4 i candidati a succedere al novello europarlamentare Stefano Bonaccini. Federico Serra – frontrunner di un cartello di sigle della sinistra radicale -, Luca Teodori – per “Lealtà, Coerenza, Verità” -; seppure il duello riguardi di fatto i portabandiera di centrosinistra e centrodestra. Da una parte il sindaco di Ravenna Michele De Pascale – a Bologna, questa sera, per l'ultimo comizio prima del silenzio -, dall'altra l'insegnante e preside riminese Elena Ugolini, già sottosegretaria del MIUR, che ha scelto Ferrara per chiudere la campagna. Caratterizzata nell'ultima fase da tensioni e polemiche; specie dopo i fatti di sabato scorso a Bologna, con gli scontri fra polizia e studenti che manifestavano contro il corteo di Casapound nei pressi della stazione; e le minacce di morte contro il sindaco del capoluogo Lepore. Elemento di frizione del dibattito anche l'alluvione che ha colpito la Regione; la questione dei rimborsi, il ruolo del commissario. Oltre a dossier tradizionalmente sentiti quali la Sanità. Prettamente politiche, poi, le speculazioni sull'intensità dell'impegno dei leader nazionali in questa tornata; che avrà comunque riflessi significativi a Roma. Da monitorare allora alla partecipazione al voto; nel 2020 l'affluenza raggiunse il 67%, ma c'è chi parla questa volta di un'attenzione mediatica minore. La Legge prevede un unico turno; con l'elezione a Presidente della Regione del candidato che ottiene la maggioranza, anche solo relativa, dei voti validi.
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