Relazioni sulla vicenda casinò: in un ordine del giorno le conclusioni sul dibattito consiliare
Non emergono – aggiunge il documento – elementi in grado di avvalorare indizi relativi a comportamenti illeciti da parte di singoli esponenti politici in merito alla possibilità di apertura di una casa da gioco di San Marino.
L’ordine del giorno approvato censura i comportamenti effettivamente accertati di quei consiglieri della Democrazia Cristiana, che attraverso l’azione del signor Mario Scaramella hanno direttamente e indirettamente prodotto una documentazione atta a perseguire strumentali finalità politiche allo scopo di realizzare un progetto teso ad ostacolare la costituzione del governo, recando grave pregiudizio all’immagine e all’economia del paese.
Si deplora, infine, l’attività posta in essere da alcuni personaggi politici che dalla fine degli anni 80, pur non rilevanti sul piano giuridico-legale, eticamente non sono state in linea con il mandato ricevuto. 29 i voti a favore, 24 quelli contrari.
Respinto invece l’ordine del giorno presentato dal consigliere Marco Arzilli a nome del cosiddetto Polo moderato, con la condivisione del Consigliere Glauco Sansovini. Un documento nel quale si è riconosciuta la Democrazia Cristiana, che ha rinunciato di conseguenza a presentarne uno proprio.
In questo testo si metteva in evidenza che il tema della costituzione di una casa da gioco ha suscitato nel tempo un interesse trasversale da parte di diversi esponenti politici, che nessun governo ha mai assunto posizioni ufficiali per la sua realizzazione e non ha mai autorizzato nessuno a trattare la nascita di una casa da gioco.
Si definisce grave il comportamento dell’avvocato Selva che – si legge potendo contare si coperture e complicità politiche ha millantato credito sfruttando il buon nome della Repubblica e si indica come non marginale il ruolo nella vicenda Casinò del Segretario degli Esteri.
In conclusione, il documento del polo moderato esprimeva una condanna, sul piano politico, nei confronti di alcuni personaggi di primo piano per i comportamenti eticamente non lineari. Un ordine del giorno che l’assemblea ha respinto con 32 voti contrari, 22 quelli a favore.