FASE 2

Repubblica Futura fa il punto sui nuovi decreti emanati dal Governo

Inviata una lettera a tutti i Consiglieri per sollecitare una convocazione del Consiglio al più presto

“Nessuna copertura per determinate categorie, tra cui operatori della ristorazione, bar o comunque attività a stretto contatto con le persone”. É la prima criticità sollevata da Nicola Renzi a poche ore dall'entrata in vigore dei nuovi decreti. “Di questo passo – dice – ci troveremo di fronte ad una crisi profonda di questo settore che impatterà sul Paese”. Renzi guarda poi alla Pa, “che non si capisce come e se riprenderà a lavorare”, la sanità “in grande confusione”, - elenca - “le ferie giudiziarie ad libitum per il Tribunale, con la giustizia di fatto ormai bloccata da sei mesi, quando invece si sarebbero potuti prevedere strumenti telematici per renderla operativa”. Un passo indietro anche al decreto n.63, per cui chiedono chiarimenti al Governo a proposito dei dispositivi previsti in aiuto ad imprese e famiglie (prestito bancario garantito dallo Stato e reddito minimo) “che pare abbiano avuto poco successo” – affermano, esortando l'Esecutivo a fare chiarezza e laddove necessario apportare modifiche.

Quindi l'appello a riunire al più presto il Consiglio Grande e Generale con una lettera inviata a tutti i Consiglieri: “Da sei mesi il Paese è retto attraverso la decretazione d'urgenza (comprensibile in periodi di emergenza) ma chiederemmo a tutti, compreso il Governo, che si facessero parte attiva affinché le ratifiche dei decreti avvengano in un tempo necessario e utile a far sì che la loro applicazione possa tener conto di eventuali emendamenti che l'Aula voglia porre”.

Lo considerano “un appello a voler far funzionare al meglio le istituzioni”, ripreso anche da Sara Conti: “Ora che siamo entrati nella fase 2 – osserva – è necessario che anche il Parlamento si riappropri della sua priorità che è quella di legiferare”.

Tornando ai nuovi decreti, Andrea Zafferani del n.68 registra positivamente le riaperture “spinte” (mediamente di 15 giorni in anticipo rispetto all'Italia) ma segno negativo sulle eccessive prescrizioni imposte alle aziende – fa notare – disposizioni che rendono molto difficile lavorare, quando invece bastava puntare maggiormente sulla responsabilizzazione individuale e sui controlli. Inspiegabile inoltre – aggiunge - come non sia dia a chi abita in Italia la possibilità di venire ad acquistare in territorio”.

Sul n.67 – rileva – il focus è indubbiamente il taglio alle pensioni, a cui si somma la sforbiciata agli ammortizzatori sociali e agli stipendi. “Una scelta sbagliata, - sottolinea - sono errori: continuare con la politica dei tagli (siamo l'unico Paese al mondo ad applicarli), porta solo alla crisi di domanda e offerta. Il Governo – conclude - si dimostra incapace di reperire finanziamenti esteri per immettere risorse nuove nell'economia”. Si riaggancia a questo proposito ancora Sara Conti, con l'auspicio che si dia seguito all'ordine del giorno approvato in Consiglio all'unanimità e che dà mandato al Governo di predisporre un progetto onnicomprensivo per il Paese soprattutto coinvolgendo tutte le parti”.

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