Upr e Ap lanciano il progetto RepubblicaFutura e presentano programma e idee di quella che diventerà una vera e propria forza politica, aperta, snella, che privilegi la partecipazione e l'aggregazione sui contenuti. Ed è proprio da lì che parte, individuando sei settori rilevanti per il paese. Al primo posto troviamo le istituzioni. Si guarda alla riorganizzazione dei ruoli nel Congresso di Stato, alla riduzione del numero di organismi di nomina consiliare e delle consulenze a soggetti non sammarinesi. Grande attenzione, poi, al modello economico con la ristrutturazione del sistema bancario e finanziario e quindi per una revisione del ruolo di Banca Centrale. Repubblicafutura dice no all'aumento della pressione fiscale, specie allo scopo di finanziare la spesa corrente. Nella voce infrastrutture punta i riflettori su trasporti, viabilità, energia e telecomunicazioni. Ove possibile, ogni infrastruttura dovrà avere un elevato grado di autofinanziamento. Non mancano legalità, sicurezza e ordine pubblico. Sull'ambiente c'è l'invito ad un patto fra le generazioni. La riflessione parte dal piano regolatore, passa per l'indipendenza delle risorse idriche, energetiche e gestione rifiuti, e un piano di budget pluriennale per investimenti nel settore ambientale. Ampio spazio, poi, allo stato sociale. La sanità è uno di quei temi che divide la politica e che sta creando non poche tensioni in maggioranza. Repubblicafutura vuole intervenire sulla legge di riordino dell'istituto rivedendo struttura e poteri della governance. E tramite uno studio demografico e organizzativo predisporre un piano sanitario innovativo, sostenibile e sinergico con le realtà sanitarie estere.
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