Rete, appello di Santi ai cittadini: "riportare i soldi depositati all'estero sarebbe un bel segnale di fiducia"
Rete lancia i mercoledì con la cittadinanza. Nella propria sede, dalle 17 alle 19.
Rete nasce fra la gente e vuole mantenere il filo diretto con la popolazione. Dopo l'ottima risposta di settembre, replica ad ottobre, aprendo le porte della propria sede ogni mercoledì. Spazio a temi cari alla cittadinanza, curiosità, richieste e proposte, “sarà la gente a dettare l'agenda”, spiega Andrea Giani. Dal movimento pieno appoggio al Governo, con Adele Tonnini che rimarca l'ottima gestione dell'emergenza sanitaria delle Segreterie a Sanità ed Interni. "Dall'Europa – spiega – ci guardano con interesse". Ricorda poi quella che è stata definita “la svolta epocale della legge sulle giunte”. Risultato non scontato considerando le diverse sensibilità in maggioranza. Grande soddisfazione, infine, per la nomina del nuovo dirigente del tribunale, “figura di altissimo profilo – commenta Emanuele Santi – che dovrà riportare credibilità ed equilibrio”. Fondamentali le riforme sulla giustizia, “non possiamo permetterci – dice – processi infiniti”, e si aspetta grande lavoro sulla produttività, “affinché non ci siano più giudici che fanno sette sentenze all'anno”.
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Rete spera che i riflettori sul tribunale possano spegnersi anche se, a breve, una nuova seduta del Consiglio sarà convocata per discutere la mozione di sfiducia nei confronti del Segretario Ugolini. “Andremo in Consiglio a discuterne, poi finalmente potremo girare pagina. Sono stati costretti a depositarla dopo tutti gli annunci fatti, ma credo che alla luce di quanto emerso dal report del Greco e dai risultati sulla nomina del dirigente, ci siano molte meno motivazioni rispetto a quelle che speravano”. Ad attendere la politica anche la legge di bilancio, “su cui si gioca – dice Santi - buona fetta di credibilità di maggioranza e Governo”.
Dopo la giustizia ora va risolta la questione finanziaria. Serve liquidità. E proprio ai cittadini è rivolto l'appello di Rete: “affinché riportino a San Marino i soldi depositati all'estero, magari sottoscrivendo un titolo di stato logicamente tutto da costruire. Sarebbe un bellissimo segnale per ridare fiducia a questo paese”.