Rete: Carisp, Consiglio non all'altezza lavori Commissione
La relazione della commissione d'inchiesta sul caso Carisp/Sopaf crediamo sia uno di questi.
Anche la relazione della commissione antimafia del 2012 venne inizialmente vissuta con leggerezza, ma a distanza di qualche anno possiamo verificarne gli effetti.
Questi piccoli tasselli servono a fornire alla cittadinanza un quadro di come le cose funzionavano e funzionano in questo povero paese: nessuno creda che oggi ci sia meno collusione, meno compromessi o meno intromissioni! Favole, continueranno così finché non saremo noi cittadini a fermarli.
Non crediamo che la commissione potesse fare di più, del resto se in molti si aspettavano che emergessero evidenze di tangenti, semmai ce la si dovrebbe prendere con quei tantissimi testimoni che, sentiti dalla commissione, hanno fatto scena muta, più interessati forse a tutelare sé stessi che non la verità!
Se quindi ci pare che col tempo si capirà che non ci si poteva attendere di più da questa commissione, il cui lavoro è encomiabile, certamente abbiamo avuto la conferma che semmai è il Consiglio Grande e Generale a non essere all'altezza della relazione della commissione.
La relazione, che deve venir letta assieme a quella dell'antimafia del 2012, e ai tanti documenti circolanti sulle inchieste in corso che coinvolgono più di venti politici, fa emergere dal velo di omertà che gli stessi testimoni auditi continuano ad alimentare il modus operandi della politica nostrana. Non solo di ieri, ma di oggi!
Un paese scarsamente democratico, in cui vige la legge “del principe”, per cui è al politico di turno che ci si deve rivolgere per risolvere ogni problema, data la scarsa validità delle leggi interpretabili e incomplete.
Un paese in cui si deve sperare che il politico contattato faccia davvero il bene del paese, e non quello suo o di qualche attore straniero, in cambio di chissà quale interesse.
Il movimento RETE ha sottoscritto per solo spirito di collaborazione l'OdG finale del Consiglio, in cui si esprime un timido giudizio negativo sull'operato di Gabriele Gatti.
Tuttavia l'OdG non fa menzione, come secondo noi avrebbe dovuto, al ruolo passivo svolto da Antonella Mularoni, presente in riunioni dove si discuteva di somme da pagare fuori da ogni contratto in Lussemburgo, considerate passibili di arresti dall'allora amministratore delegato di Carisp Fantini.
È questo il motivo per cui diciamo che il Consiglio non è all'altezza dei lavori della commissione: ancora una volta le logiche di governo hanno il sopravvento. Non si censura né si menziona un silenzio imbarazzante, di chi al corrente di fatti potenzialmente penalmente rilevanti li tace.
È più colpevole chi agisce contro gli interessi del paese o chi essendo a conoscenza di tali azioni non le denuncia? Poco conta l'antipatia solita alla Segretaria con cui altezzosamente sostiene che se non avesse agito in quel modo i sammarinesi sarebbero andati a lavorare i campi... lei, Segretario all'agricoltura!
Lo spaccato evidenziato è quello di una politica che fa e disfa ogni cosa. Che prima nomina dei membri di Banca Centrale poi li elimina quando divengono scomodi. Che si fa mediatrice di interessi esterni alla Repubblica chiedendo a istituti interni di pagare corrispettivi in fortissimo odore di tangente. Che frequenta ambienti massonici, discute con Bisignani della P4, si accorda su costi di vendita di azioni di banche con “personaggi romani”.
Una politica che agisce discrezionalmente e, cosa più grave, non se ne rende conto perché non riesce ad intendere in altro modo il suo ruolo!
Niente di nuovo sotto al sole, è la stessa politica che anche oggi aggira le norme per permettere ad aziende amiche di operare senza i requisiti di legge.
È la stessa politica che in aula lascia che indagati siano capigruppo, oppure siedano in commissioni che discutono di giustizia.
Nulla di nuovo sotto il sole, come si diceva nel 2012. Ma comunque una certificazione della bassa politica del compromesso, del silenzio, delle clientele, che nomina solo chi le assicura di non scoperchiare le pentole.
Una certificazione che si unisce alle altre, e col tempo contribuirà a sviluppare la coscienza con cui i sammarinesi dovranno nuovamente pretendere che i politici siano al loro servizio, non i loro padroni"!
comunicato stampa
Movimento R.E.T.E.