RETE sul caso Manzaroli: uno dei tanti candidati “volanti”
Ci spiace per il nostro corpo di polizia che meriterebbe di meglio da fare.
Evidentemente ha commesso un reato: non è ammesso fare propaganda o campagna elettorale prima del 22 ottobre prossimo.
Questa uscita maldestra di Manzaroli arriva dopo un post sul nostro sito www.movimentorete.org
in cui indicavamo di RIFIUTARSI di votare chiunque lo richieda espressamente (con che finalità?) e dopo che avvertimento simile era stato pubblicato dal comitato “Massimo quindici”.
Logicamente vigileremo perché il tribunale proceda con i rilievi penali del caso, perché non vogliamo che si continui ad ammucchiare la polvere sotto il tappeto.
Ci chiediamo poi quale bassa opinione abbia Manzaroli dei cittadini sammarinesi: quale persona onesta e rispettabile darebbe il proprio voto a un candidato che viola apertamente la legge?
Eppure come non capire Manzaroli, esempio lampante di come la giovinezza anagrafica non sia garanzia di rinnovamento, lui, più vecchio dentro di tante volpi rintanate in Consiglio da decenni!
I suoi bigliettini gli sono necessari: sono come dei gps, come dei navigatori. Servono ai suoi elettori a ritrovarlo durante i suoi spostamenti disinvolti da un partito all’altro, in cerca di consensi dove porta il vento. Ci chiediamo se anche gli altri politici “volanti” siano altrettanto solerti nel comunicare i loro spostamenti ai propri elettori, anche se ormai crediamo tristemente siano avvezzi ai continui cambiamenti. Come dimenticare ad esempio Fabio Berardi, entrato in politica con il partito Socialista, poi confluito nel PSD, poi fondatore di Arengo e Libertà insieme a Nadia Ottaviani e ora candidato indipendente nel listone PDCS-NS (insieme ad altri recentemente usciti da A&L)? D’altra parte, la candidatura della Ottaviani nella lista UPR, e quindi nella coalizione opposta, suona tanto di presidio, da parte dei fondatori di A&L, di due delle tre maggiori coalizioni disponibili.
Un comportamento che sottolinea ancora una volta, casomai ce ne fosse bisogno, come la politica sammarinese non sia basata su progetti, verifica degli obiettivi, coerenza e valori condivisi ma su personalismi e attaccamento alle poltrone.