Da reato penale, con carcere e manette, a illecito amministrativo con una sanzione tra i 500 e i 1.500 euro: questo uno dei principali aspetti del pdl che il Movimento Rete ha depositato in Segreteria Istituzionale. Nella relazione introduttiva si chiarisce che l'intenzione è modificare l'approccio 'proibizionistico' in vigore, armonizzando la legislazione sammarinese a quella italiana. Il pdl, che Rete dichiara aperto a modifiche 'costruttive', introduce anche il concetto di 'uso personale' se la cannabis rinvenuta è meno di 10 grammi o, in caso di coltivazione, non più di due piante. La repressione penale e poliziesca, afferma il Movimento, oltre ad essere inefficace e sproporzionata rispetto all'entità del fenomeno, impone alle forze dell'ordine e alla magistratura di distrarre risorse da altre attività.
I cannabinoidi – si legge, nella relazione – sono stupefacenti non più pericolosi, per la salute pubblica, di quanto non lo siano altre sostanze legali. Rete ne propone quindi la depenalizzazione ma contestualmente, col pdl, prevede che il Congresso di Stato svolga campagne per contrastare l'uso di stupefacenti, compresi quelli legali come alcol e nicotina. Il Movimento sottolinea anche che sul tema ci sono due Istanze d'Arengo approvate nel 2019 e nel 2020 e che il Governo non ha rispettato il mandato di emanare un conseguente decreto delegato entro il giugno 2023.