Rete difende pluralismo informazione, ma vanno sanate le irregolarità
Il movimento Rete difende e promuove la libertà di espressione e il pluralismo dell’informazione. In una nota esprime solidarietà alle cittadine e ai cittadini che, a quanto emerso pubblicamente, risulterebbero indagati per il misfatto di “esercizio abusivo della professione” per avere pubblicato articoli e lettere aperte sul quotidiano “La Serenissima”. "La segnalazione che ha originato il procedimento penale, sporta personalmente dal Segretario Ciavatta, non era rivolta ai cittadini estensori di pubblici scritti su Serenissima, bensì era incentrata su possibili irregolarità relative alla gestione di quel giornale. Ci chiediamo infatti, ad esempio, se sia normale che un quotidiano possa fare attività senza un direttore responsabile ed è uscito per molto tempo in forma totalmente anonima, con articoli non firmati e senza l’indicazione né di un editore né di un responsabile, senza mai spiegare come si finanzia, nonostante la legge lo preveda.
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Il movimento stigmatizza la strumentalizzazione delle opposizioni e "in particolare del Partito “Libera” che mira a far credere che a San Marino vi sia una dittatura" e che sbraita contro chi ritiene che un giornale non sia al di sopra della legge, finendo con l’accusare di “fascismo”.
"Quello che gli amici di Libera non dicono, tuttavia, è che tale fervore è dettato da un motivo molto semplice: la “Serenissima” è cosa loro, così come le possibili irregolarità che potrebbero riguardare la testata. "La linea editoriale di quel giornale non è distinguibile dalla linea politica di Libera. Non è dato sapere chi componga la redazione di quel giornale. Qualcuno in Aula ha detto che sono gli stessi esponenti di quel partito a scrivere il giornale: non è giunta smentita.
Per Rete è legittimo per qualsiasi partito gestire un quotidiano, ma va fatto un un gesto di onestà: firmarsi".
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