Rete, gestione dei rifiuti: dalle parole ai fatti
Tre sono le tematiche proposte dal PSD e verso le quali ci troviamo in assoluto accordo. Innanzitutto la necessità di perseguire una strategia “Rifiuti Zero”, promossa non solo dal Congresso del PSD, ma da diverse Associazioni già dal 2006, e finalmente dal Consiglio Grande e Generale che con un Ordine del Giorno ha impegnato il governo per la sua realizzazione. Questa strategia permette di vedere la gestione dei rifiuti in modo integrato: la raccolta porta a porta ad esempio è solo uno dei passaggi fondamentali da dover affrontare, non è elemento isolato nella gestione dei rifiuti, ma è proprio collegandolo assieme alla riduzione a monte della produzione dei rifiuti e alla loro trasformazione in risorsa che si ottengono i benefici e si eliminano i costi!
Allo stesso modo, per poter legare la raccolta porta a porta ad una vera riduzione della produzione dei rifiuti, come auspicato anche dal PSD, l’unico metodo efficace è smettere di legare la tassa dei rifiuti al consumo elettrico ed iniziare ad applicare una tariffa puntuale che faccia pagare meno chi è bravo a differenziare e faccia invece pagare di più a chi non differenzia i rifiuti. Ci chiediamo se l’AASS la pensa allo stesso modo perché ci pare che invece di perseguire il principio “chi inquina paga” preferisca perseguire quello del “per chi inquina pagano tutti”, col rischio che il porta a porta venga portato avanti per obbligo e non perché si è capaci di coinvolgere la cittadinanza in questo percorso virtuoso.
Siamo d’accordo anche sull’attuazione del porta a porta su tutto il territorio ( ma con un vero progetto completo): ci sarebbe allora da chiedersi come mai si stia procedendo a “macchia d’olio”, contrariamente a quanto auspicato anche dal PSD. L’impressione è che si stia procedendo per tentativi, continuando con le “sperimentazioni” nei vari castelli (Chiesanuova, Città, Borgo), con approcci e tempistiche diverse ogni volta ed ogni volta sperimentali, improvvisate e non integrate tra loro. Il risultato spesso è che basta andare in un altro castello a gettare l’immondizia nel cassonetto!
Viene dunque da chiedersi: l’AASS ed il Segretario che ne ha la delega , credono alla necessità di darsi come obiettivo la strategia Rifiuto Zero, oppure si coglie il porta a porta come metodo per imporre per legge ai cittadini scelte che si trasformeranno in ingenti costi e aumento delle bollette?
Ad esempio, perché i contratti che l’AASS stipula con i privati per la raccolta, gestione e smaltimento, prevedono il pagamento a tonnellata di rifiuto? Così se, come dice il PSD, l’obiettivo è di ridurre dell’80% la quantità dei rifiuti, significa anche ridurre dell’ 80% gli introiti delle ditte private coinvolte! Il rischio è quindi che le ditte lavorino affinché si produca più rifiuto e non avranno alcun interesse nel promuovere la riduzione dei suoi stessi introiti! Perché dunque l’AASS non cambia questi contratti in una forma che promuova al contrario un’ottica di riduzione a monte del rifiuto?
Altro esempio, perchè per la gestione della parte umida del rifiuto non si valuta un’alternativa agli esistenti impianti di biocelle, che oltre a essere impattanti sono anche molto costosi? Ogni biocella ci costa 35.000 euro, per ora ce ne sono quattro e l’AASS ha intenzione di acquistarne un’altra ventina... Senza dimenticare che per avvalersi delle biocelle occorre utilizzare, a monte, un ulteriore macchinario biotrituratore che, oltre ad avere elevati consumi di gasolio, è gestito dall’ennesima azienda privata.
Perché anche se spendiamo 1,2 milioni di Euro in retribuzioni al personale, di fatto la raccolta e la gestione sono ormai totalmente in mano a privati!
Non sarebbe così difficile attuare il compostaggio domestico, limitando a monte questi impianti che si traducono in costi per l’intera cittadinanza. Ma si sa, qui prima si decidono gli impianti, i macchinari e chi li gestisce, poi occorre trovare il modo di garantire che quegli stessi macchinari lavorino!
Ci auguriamo davvero che il PSD metta in atto concretamente gli impegni in tema di rifiuti scaturiti dal proprio Congresso e che inneschi, nella maggioranza di cui fa parte, un processo virtuoso in grado di trasformare il ciclo dei rifiuti da problema a risorsa per il paese. Se le sue intenzioni sono serie e i fatti saranno in grado di testimoniare l’impegno in questo senso, il Movimento RETE sarà pronto a fornire tutto il sostegno possibile su questo tema.
Comunicato stampa Movimento R.E.T.E.