Rete - Mdsi su credito d'imposta banche: "Celli come Arlecchino, servitore di due padroni"
DiM torna sulla conversione del credito di imposta delle banche – definiti carta straccia - in titoli di debito. Mossa del Governo – ricordano Rete ed Mdsi – che ha reso istantaneamente lo Stato debitore per oltre 150 milioni, di cui 74 milioni con la sola Banca Cis. Condizione che per i due movimenti ha agevolato l'acquisto della banca da parte dell'imprenditore saudita Ali Turki. Poi – aggiungono – “a rompere le uova nel paniere ci ha pensato il Fondo Monetario, sollevando eccezioni sul ricorso di pratiche contabili più che fantasiose, ed evidenziando i rischi che avrebbe comportato un aumento del debito pubblico”. Di qui quella che DiM ritiene la retromarcia di Celli e l'ammissione che l'ipotesi conversione in obbligazioni di questi crediti non fosse la soluzione migliore, con la volontà ora di ragionare su altri versanti. “Immaginiamo che questa presa di posizione dell'FMI abbia creato non pochi dissapori - concludono Rete ed Mdsi - da una parte Ali Turki che, vedendosi rifilata una banca farlocca preme su Grandoni; dall’altra Grandoni che preme sul Governo e nel mezzo Celli che deve obbedire a tutti. Sarà che è da poco passato Carnevale ma ci ricorda tanto Arlecchino, servitore di due padroni”.
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