Rete: "Mussoni, Morganti e il governo fuori forma"
Naturalmente non possiamo dimenticare come tutti i provvedimenti per cui ora va in onda la soap opera Mussoni-AP su ticket, tagli alla sanità, privatizzazione, revisione del prontuario farmaceutico e della gamma dei farmaci mutuabili ecc siano già stati sottoscritti dall’intero governo di Bene Comune (DC-AP-NS-PSD) nel 2013 all’interno del “Documento della maggioranza sulla spending review”. Le parole volano, gli scritti restano…e l’intenzione di smantellare e svendere lo stato sociale è un fatto scritto nero su bianco e condiviso dall’intera maggioranza.
Si sa d’essere impopolari, politicamente parlando, se si palesano volontà del genere. In particolar modo se certi tagli non riguardano i più abbienti ma le fasce più deboli.
Il giochino dello spauracchio delle dimissioni Mussoni non lo aveva certamente in serbo il giorno dopo l’esito dei referendum su libere professioni e Fondiss: in quel caso la volontà dei cittadini di rispedire al mittente una legge ed un decreto che bocciavano in toto l’operato di Mussoni e della Segreteria Sanità, venne ignorata nascondendosi dietro la scelta collegiale dell’intero governo. In pochi mesi ecco la variazione sul tema di Mussoni che difende da solo il proprio territorio, in barba alla collegialità del congresso di stato. Tu chiamala se vuoi flessibilità: la collegialità del governo (che fa sì che ogni Segretario sia responsabile anche per le scelte degli altri Segretari) viene sbandierata solo quando fa comodo…quando c’è da rilasciare licenze o quando ci sono da evitare dimissioni post batoste referendarie, ad esempio.
Questo siparietto sulla sanità preannuncia comunque sorprese importanti nella seconda lettura della Legge Finanziaria a dicembre. Sorprese solitamente celate sotto le spoglie di emendamenti del Governo stesso inseriti all’ultimo secondo. Lo hanno sempre fatto, indipendentemente dal colore politico al governo. Non è altro che la solita mossa capace di sviare l’attenzione su altro. E fornisce lumi in merito: “Il nostro impegno è quello di affiancare all’azione di spending review anche azioni di sviluppo economico da attuare nel 2015 “. Ce lo dovranno spiegare in aula come conciliare il concetto di contenimento della spesa con quello di sviluppo senza andare a toccare il welfare.
Potrebbe magari chiedere consulenza al collega Morganti (PSD). Ricordate? Nella Finanziaria per l’anno 2014 introdusse un articolo, precisamente il 73 denominato “Riordino del sistema scolastico” che a ben vedere con le linee guida di un esercizio finanziario aveva ben poco a che fare. In pratica si stabiliva che il piano di riordino degli assetti scolastici sarebbe passato attraverso un Decreto delegato (risibile il fatto che per un argomento del genere non sia stata prevista una Legge Quadro..). Ebbene quel decreto, fortemente criticato anche dagli insegnanti, porta con sé degli aspetti assurdi. Ad esempio non tiene in dovuta considerazione il fatto che anche gli insegnanti possano ammalarsi durante il periodo scolastico..e magari capita che ciò possa succedere anche a quelli di educazione motoria. E che cosa si inventano? Non una sostituzione degli insegnanti che hanno avuto l’ardire di ammalarsi per le ore (poche) dedicate a questo aspetto basilare per la crescita dei bambini; no…quelle poche ore vengono, ad oggi, tamponate con altri insegnanti di ruolo che in quelle ore buche fanno didattica. La forza del corpo docente e la sua responsabilità non meritano d’essere presa in giro in questa maniera, tra le maglie larghe di normative che non tutelano alcuno.
Appare strano quindi che da una parte Mussoni, mettendo in scena conferenze stampa di facciata, richiami l’importanza dell’educazione motoria per evitare fenomeni quali l’obesità infantile e tutte le patologie ad essa associate ma che ci si ritrovi poi durante l’anno scolastico a non essere in grado (Morganti in questo caso) di offrire una sostituzione degli insegnanti, tentando di porre la classica pezza in corso d’opera.
E’ del tutto evidente che gli atti normativi imposti da questo esecutivo, difesi a seconda dell’occorrenza o della convenienza oggi collegialmente domani no, facciano pensare all’ennesima non coerenza che si manifesterà anche in questa finanziaria per il 2015, che va ben al di là dei non tagli palesati.
Sarebbe ora che questo esecutivo –illegittimo- a fine corsa per tutto il marcio che gravita attorno alla politica, cominciasse a parlare di collettività, di salvaguardia dei meno abbienti, mettendoli in sicurezza, invece di fare decreti delegati in cui lo Stato elargisce carità ai suoi cittadini anziché porre serie basi per evitare tutto questo. Allora davvero si potrà parlare di sviluppo, di scelte collegiali. Al contrario, si assisterà all’ennesima difesa del proprio orticello, in questo caso delle proprie Segreterie di Stato, utilizzate quali effimeri strumenti per scopi propagandistici personali.
Rimane l’amarezza di assistere a tutto questo. Ma è unanimemente riconosciuto che tutto ciò che è amaro almeno non fa ingrassare e forse potrebbe essere un incentivo per la salute, questo sì, di coloro che non possono fare educazione motoria.
Comunica stampa Movimento R.E.T.E.