Rete: "OMS e Piccoli Stati a San Marino: siamo virtuosi o paghiamo bene?"
Un evento sicuramente di alto livello per la nostra Repubblica che, secondo il Segretario per la Sanità Francesco Mussoni, grazie alla “sanità e welfare riconosciuti a livello mondiale ha la credibilità necessaria per dialogare ai massimi livelli con il mondo intero”. Detta così sembra proprio che siamo talmente bravi da catalizzare l’attenzione a livello internazionale. Ma forse bisognerebbe ricordare ai sammarinesi che questa “attenzione” dell’OMS nei confronti di San Marino non è proprio gratis.
Nel 2012 infatti l’allora Segretario per la Sanità Claudio Podeschi ha firmato con l’OMS un accordo di cooperazione tecnica quinquennale (accordo che anche viene citato dalla stessa OMS nella notizia relativa al meeting di questi giorni: clicca qui ), per il quale i sammarinesi nel 2012 hanno sborsato 1 milione e 250mila euro. Mussoni all’epoca era suo collega di governo (Segretario per il lavoro), quindi dovrebbe ben ricordarsi questo dettaglio. Addirittura Podeschi, all’epoca, aveva dichiarato: “Con l’accordo con l’Oms abbiamo già richieste di aziende estere che vogliono venire a San Marino”. Sarebbe interessante sapere quali siano e che fine abbiano fatto.
Comunque sia, anche due anni fa avevamo segnalato il fatto che nella comunicazione ufficiale della Segreteria di Stato fosse stato volutamente omesso il dettaglio del costo dell’operazione, che invece compariva nero su bianco nella notizia divulgata dall’OMS (link al nostro articolo del 2012 http://www.movimentorete.org/2012/08/incapaci-dintendere-e-volere/ ). Oggi, esattamente come due anni fa, ci si dimentica di questo particolare e si preferisce mettere l’accento sulle mirabolanti doti delle nostre politiche sanitarie.
Siamo felici di constatare che il Segretario Mussoni e i suoi compagni si sentono pronti per affrontare una sfida così impegnativa come quella della programmazione sanitaria a livello europeo per il 2020. Ma se tra una stretta di mano e l’altra vi rimane un momento libero, forse sarebbe il caso di cominciare a pensare anche al Piano sanitario sammarinese. Quello è scaduto nel 2011.