“Peccato aver perso due candidati per l’età, ma continueranno a dare il loro contributo al movimento”. Rete non crede nel rinnovamento delle altre coalizioni, per questo non ha cercato alleati. Elenca le priorità della sua azione politica: limitare gli sprechi nel settore pubblico, si risparmierebbero milioni di euro da reinvestire in settori in crisi; equa fiscalità, con il reale accertamento dei redditi e controlli. Nessun aumento delle tasse, se non l’introduzione di quella sulle seconde case sfitte. E poi spingere su ricerca, tecnologia energie rinnovabili, raccolta differenziata, con il “no” ai termovalorizzatori. Ma prima bisogna risparmiare, e sono gli stessi dipendenti pubblici di Rete a chiedere l’eliminazione delle indennità e un tetto agli stipendi più alti. Puntano il dito sulle proposte degli avversari, come le fidejussioni sui beni: “vogliono ipotecare il paese per garantire il vecchio sistema”. Chiedono la valorizzazione dell’artigianato locale che porterebbe alla riqualificazione turistica. “Una San Marino meta turistica per sé, non legata alla riviera”. Criticano i 2 milioni e mezzo ai partiti per la campagna elettorale e di cui noi – specificano – non vedremo nulla, visto che non siamo in Consiglio. Più di 100 euro a persona: “darli direttamente ai cittadini” – dicono provocatoriamente – era la migliore propaganda”. Rete si autofinanzia e finora ha speso 300 euro.
Giovanna Bartolucci
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy