Un incontro informale, niente di costruito, su un tema molto caro al movimento, ovvero quello dell'autonomia dello Stato nei vari ambiti: dunque, sovranità alimentare, energetica, monetaria, istituzionale. Con il filosofo tedesco, uno scambio di vedute di carattere generico, ma RETE ha già intenzione di organizzare a breve una serie di serate proprio sulla sovranità declinata nei vari aspetti. Nel frattempo si è cercato attraverso la visione filosofica di Jappe di trovare le soluzioni possibili per affrontare la crisi di un modello sistemico, il capitalismo, che si sta già auto-annientando. “La politica – si è detto – è ora che si occupi non solo di finanza, ma di beni primari, di risorse, tornando al concetto di comunità. Dobbiamo essere preparati a questo momento di rottura, anche se – osserva Jappe – una soluzione univoca non c'è”. Come si concilia la conservazione della sovranità con la globalizzazione e con le esigue dimensioni di una Repubblica nel cuore dell’Italia? Un interrogativo che a sua volta ha generato diverse domande più che risposte. Scopo della serata era, infatti, cercare di capire il ruolo di San Marino. “Più che ai grandi impianti – spiega RETE – più che alle grandi soluzioni che richiedono enorme sacrificio, occorre recuperare il senso di comunità anche attraverso il dono, riscoprendo l'importanza dello scambio, dando valore a ciò che si costruisce al di là del denaro”.
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