Rete sulle nomine dei nuovi dirigenti di dipartimento
Senza dubbio sono nomine importanti ad inizio legislatura e assai utili per la maggioranza che così si trova a nominare una folta schiera di personale: i dirigenti degli uffici del Settore Pubblico, i nuovi Direttori di Dipartimento al posto dei precedenti Coordinatori, lo staff di Segreteria e, novità dell’ultimo minuto, budget a disposizione del singolo Segretario per eventuali ulteriori figure professionali. Se ci si pensa un attimo si può trattare di decine di assunzioni ad personam specie a livello dirigenziale (alla faccia del tanto proclamato risparmio!) che possono essere affidate a proprie figure di fiducia e, in caso di elezioni, potrebbero essere di fatto utilizzate quale personale stipendiato al servizio della propria causa, quando al contrario dovrebbero essere al servizio dell’intera Repubblica.
E’ evidente che siamo di fronte a un grave verticismo incrementato dalla recente riforma della PA che, invece di rendere il sistema trasparente e meritocratico, istituisce dirigenti che controllano dirigenti che a loro volta controllano dirigenti che non si comprende bene cosa facciano, il tutto a discapito della necessaria autonomia e responsabilità degli organismi pubblici.
Un altro pastrocchio della maggioranza che, tanto per cominciare con il piede sbagliato, già si trova invischiata in un problema di incompatibilità che ancora non ha provveduto a chiarire: per la precisione quella relativa a due membri del Consiglio Grande e Generale, Luca Beccari e Lorella Stefanelli, che in quanto Consiglieri sono chiaramente incompatibili con la direzione dei dipartimenti della PA. Invece, colpo di scena, i due Consiglieri beneficiano di una proroga delle loro posizioni alla direzione dei dipartimenti grazie ad una Delibera del Congresso di Stato.
RETE è convinta che sarebbe stato meglio non procedere con la nomina dei Direttori di Dipartimento in quanto le funzioni di indirizzo/controllo che sono loro demandate dalla legge di riforma della PA si sovrappongono notevolmente con i compiti del Gruppo Tecnico per la revisione della spesa approvato in finanziaria (art.15 della legge di bilancio).
I conti pubblici della collettività potrebbero essere gravemente appesantiti dalla spesa di altri otto dirigenti che se,ad esempio, costassero 5.000 euro al mese ciascuno, peserebbero quasi 300mila euro!
Da questo emergono due aspetti:
a) di fatto l’istituzione dello ‘spending team’ dichiara il fallimento dei direttori (o coordinatori, fino a ieri) dei dipartimenti della PA nel razionalizzare le spese, compito a loro demandato per legge.
Perché dovremmo nominare un team che deve tagliare le spese gestionali nella PA, e contemporaneamente dieci dirigenti che dovrebbero avere lo stesso ruolo che, evidentemente, non sono riusciti a realizzare? E chi è responsabile per il non raggiungimento degli obiettivi dei Coordinatori?
b) l’importo risparmiato potrebbe essere destinato a finalità più utili e urgenti per la popolazione; si pensi solo per un attimo ai disoccupati, alla perenne emergenza asili, alle esigenze delle persone diversamente abili, alle famiglie indigenti!
Per chiarire ulteriormente la questione, riportiamo di seguito due norme:
La legge 184/2005 sul Congresso di Stato all’Art.19 comma 2 e 3 sancisce che ‘2. E’ di competenza dei Coordinatori e dei Dirigenti degli uffici la gestione delle risorse finanziarie attribuite all’inizio di ogni anno per l’attuazione dei programmi indicati’; ‘3. L’autorizzazione di spese che rientrano nella gestione delle risorse assegnate ai singoli uffici è di competenza dei Coordinatori e dei Dirigenti.’.
Nella legge 105/2009 (art.8 comma 2 lettera c, e art.9 comma 2 lettera c) si sancisce invece che i dipartimenti devono perseguire obiettivi di: ‘ottimizzazione e razionalizzazione nell’uso delle risorse finanziarie, umane e strumentali, al fine di consentire il miglioramento della funzionalità dell’attività amministrativa’ e che il Direttore di Dipartimento è responsabile per la ‘definizione e monitoraggio costante della migliore utilizzazione possibile delle risorse umane, finanziarie e strumentali all’interno del Dipartimento;’
E’ evidente che, nella situazione attuale, un Governo responsabile si impegnerebbe a non procedere con le nomine dei Direttori di Dipartimento almeno finché il gruppo tecnico che
dovrà fare la spending review non avrà deliberato le linee da perseguire nell'amministrazione della cosa pubblica. Sarebbe uno dei primi giusti atti volti a razionalizzare la spesa pubblica come lo stesso governo in carica ha più volte dichiarato in occasione della legge di bilancio.
La PA non ne risentirebbe, ma soprattutto i cittadini ringrazieranno.
Il Movimento RETE sostiene che anche la questione pubblica amministrazione dovrebbe partire da considerazioni più pratiche e razionali, dalla valutazione delle responsabilità ma soprattutto dall’ottimizzazione delle risorse esistenti. Eventuali assunzioni devono avvenire sulla base di criteri specifici che tengano conto di capacità professionali e merito e, naturalmente, sulla base sul raggiungimento degli obiettivi di Dirigenti e Coordinatori, adottando tutte le misure necessarie per favorire la necessaria autonomia della PA dalla volubilità della politica.
Comunicato stampa Movimento Civico RETE