"Sulla revisione della spesa, nella maggioranza regna l'indecisione"
Il balletto di trattative frenetiche al quale i consiglieri di minoranza hanno assistito durante la seduta del Consiglio Grande e Generale di luglio era l’antipasto della grande indecisione che regna nella maggioranza sul tema revisione della spesa.
Per risparmiare su gli automezzi, trasferte e straordinari era necessario un dibattito fiume?
Si poteva anzi si doveva intervenire prima. Il Congresso di Stato, i dirigenti pubblici e i responsabili delle Aziende Autonome e Enti partecipati hanno specifici poterei con i quali avrebbero già potuto operare.
Ma purtroppo – per il bilancio dello Stato e per tutti i sammarinesi – così non è stato.
Le 8 autovetture acquistate (4 in Italia) a dicembre 2012 per un importo di circa centocinquantamila euro sono stati uno dei primi atti amministrativi fatti dal Governo, che per la legge del contrappasso 8 mesi dopo blocca l’acquisto di automezzi per la PA. Oppure è sufficiente scorrere le delibere per autorizzare le trasferte o sfogliare i giornali nei quali campeggiano le foto dei vari membri di governo in trasferta e ora – si da indicazioni di parsimonia nelle trasferte e utilizzo di classe economy per i viaggi aerei.
Ma chi ha utilizzato voli in classe business per trasferte di servizio? Membri di Governo? Dirigenti? Funzionari? Collaboratori? In base a quale disposizione? Chi utilizza o utilizzava le cosi dette auto blu per spostamenti in territorio e fuori territorio? Mi faccio e faccio queste domande perché non è notizia di oggi che le finanze pubbliche sono in difficoltà. Una gestione diversa si poteva e si doveva attuare già da anni. Il Fondo Monetario Internazionale è ormai due anni che indica una serie di interventi, mai fatti. Ma nessuno dice, e alcuni consiglieri dell’opposizione l’hanno chiesto in aula, perché poco o nulla è stato fatto e se ci sono delle responsabilità.
E’ tardivo ripensare – faccio un altro esempio – ai costi del Moto GP chiedendo un intervento economico a altri soggetti – quando gli stessi soggetti - è notizia di questi giorni - hanno drasticamente ridotto gli eventi nella settimana della Moto GP causa mancanza di soldi.
Partito Socialista e Unione Per la Repubblica avevano qualche mese fa presentato un ordine del giorno per porre dei limiti ai compensi degli amministratori nell’Amministrazione e negli Enti pubblici. Atto semplice e logico, bocciato senza riguardi dalla maggioranza, che poi per bocca di un partito ora chiede gli stessi interventi. Forse il risparmio è accettabile solo se proposto dalla maggioranza?
Di fronte a decisioni rilevanti, che potranno cambiare il Paese e lo stile di vita di migliaia di persone non si può improvvisare o mostrare i muscoli solo sulla stampa per poi scappare in vacanza oppure dilazionando gli interventi cestinando sistematicamente ogni proposta dell’opposizione.
La gente pretende risposte per il futuro e un nuovo modello di sviluppo per il Paese che a quanto pare il governo e la maggioranza non hanno.
La mia personale impressione è che – seguendo copioni già visti nella vicina Italia – si vogliano seguire strade semplici per ottenere immediati effetti mediatici, senza affrontare i problemi di fondo.
Tale approccio ha però un limitato impatto sulla spesa pubblica e non ottimizza i processi, migliorando l’efficienza e ottenendo economie gestionali.
I processi di revisione della spesa sono altra cosa e una collaborazione con OCSE o FMI sarebbe stata auspicabile per utilizzare processi e esperienze già consolidate.
Ma questo è ciò che passa al convento.
Il governo è andato in ferie, ci rivediamo tutti a settembre! La gente inizia a fare i conti e stime su quanto peserà il caldo autunno della “San Marino bene comune”.
Riforma IGR, patrimoniale, ticket sanitari, ipotesi di prelievo su i salari del 3%, riduzione del welfare state sono gli elementi con i quali dovremmo confrontarci, nella certezza che l’autoreferenzialità di Governo e maggioranza stanno spingendo avanti le lancette di una crisi che da economica rischia di diventare anche sociale, con ricadute imprevedibili per la nostra piccola comunità.
L’appello ad attendere settembre per il pagamento dell’imposta straordinaria su gli immobili è l’emblema del paradosso del Paese; in disperata ricerca di risorse, ma in attesa di perfezionare le procedure per l’esatto calcolo (vedi detrazioni) degli importi.
Marco Podeschi
Membro Gruppo Consiliare Unione Per la Repubblica