Rf: "Città dimenticata". Renzi sulla scuola di Ca' Caccio: “Governo pressapochista, scelta senza programmazione”
Serata pubblica giovedì alle 21 ai Giardini dei Liburni a tema “Città Dimenticata. Una discoteca a cielo aperto?”. Sulla scuola di Città, Perotto: “Siamo ancora in tempo per fermare una decisione improvvisata e senza senso”
"Città dimenticata, una discoteca a cielo aperto?". Repubblica Futura invita alla riflessione, in una serata pubblica, sulle politiche da adottare per ridare centralità alla Capitale, “nel tempo, – dice Nicola Selva – svuotata di servizi e impoverita nel tessuto sociale. Viabilità e arredo urbano, turismo e sicurezza (anche alla luce degli ultimi episodi), spazi per i giovani, nell'obiettivo del ripopolamento: “Nel tempo, abbiamo visto un progressivo decentramento e trasferimenti, dagli uffici pubblici alla parrocchia, alla riduzione parziale del servizio della farmacia; in genere un impoverimento nei servizi per i residenti. A questo si aggiunge la chiusura della scuola di Città. Non siamo contrari all'accorpamento – dice Selva - ma lo vorremmo inserito in un progetto, con dati e con una pianificazione, non una chiusura decisa con una delibera”.
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Su questo Fabrizio Perotto, che è anche insegnante nel plesso di Ca' Caccio: “Si cerca il ripopolamento, ma se si toglie la primaria, il Castello si spopola” – dice. “Siamo ancora in tempo”, prosegue, per fermare una decisione improvvisata e senza senso”. Chiede di non ragionare solo in base ai numeri, guardando per esempio ad aspetti come la continuità didattica e i progetti ponte fra scuola dell'infanzia e primaria. Denuncia, su tutto, il mancato ascolto da parte del Governo “della posizione dei docenti, dei genitori, dei tecnici e dei tanti esperti che a più livelli si sono espressi contro una scelta che “non ferma il problema della denatalità – obietta – ma che è solo mirata a risolvere la logistica dell'Istituto Musicale”.
“Spiace che Istituto Musicale e Scuola primaria vengano usati come clava, l'uno contro l'altro” - rimarca Nicola Renzi, che allarga ai lavori consiliari. Ricorda il nuovo ordine del giorno di RF che torna a chiedere al Governo di fermare ogni decisione su “La Sorgente” per una riflessione e nel confronto con tutti i soggetti in causa. Ancora, l'accusa di pressapochismo e mancanza di progettualità ad un esecutivo – dice – che va avanti, come un treno che va veloce, ma senza sapere in quale direzione”. Il riferimento, sempre in tema 'scuola', anche al decreto sugli esami di maturità, “emesso, dice Renzi, a scrutini pressoché conclusi” e al decreto sui titoli di studio per l'accesso all'insegnamento, per cui “ancora una volta – rileva - il Governo dimostra di voler prendere tempo e demandare”.
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