RF e Libera criticano l'ordine del giorno per il piano Paese. Rete: "Fiducia al Segretario Gatti"
Repubblica Futura commenta il decreto bond, ratificato ieri sera in aula. "Ancora una volta - si legge in una nota - il Consiglio Grande e Generale ha mostrato la contraddittorietà di questa maggioranza e di questo Governo". Pur apprezzando gli interventi della maggioranza che richiamavano ad un uso intelligente del debito, alla necessità di un rapido azzeramento del deficit e di un preciso piano di interventi, RF si scaglia contro l’articolo 11 del Decreto Delegato "proposto dal Segretario Gatti senza confronto neppure all’interno della sua maggioranza". "Quell’articolo, purtroppo, - prosegue il comunicato- prevede che le risorse del debito vengano sostanzialmente buttate dalla finestra, e destinate in gran parte a rimborsare prestiti pregressi (93 milioni a Carisp, 55 a Banca Centrale, 150 a Cargill), prestiti su cui lo Stato pagava meno interessi di quelli che pagherà oggi". Il debito, si legge, "per oltre l’88% servirà a pagare debiti pregressi che costavano meno". "Per lo sviluppo - prosegue la nota - restano circa 40 milioni, il 12% del debito che abbiamo contratto, che non si sa ovviamente come saranno destinati". Insoddisfazione da RF anche per l'ordine del giorno che chiede di definire un piano paese, giudicato "inutile pieno di frasi generiche". "Purtroppo gli ordini del giorno - conclude la nota - li porta via il vento e raramente vengono attuati, le norme di legge restano ed ancora una volta il Segretario Gatti ha imposto la sua insensata politica a tutto il resto del gruppo".
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Attacca il governo anche Libera, definendolo "polemico ed urlatore". Il gruppo si scaglia contro il Segretario di Stato con delega all’Informazione Teodoro Lonfernini: "preso da delirio di onnipotenza, ha addirittura chiesto urlando di chiudere giornali a lui non congeniali, prima di uscire dall’aula dopo il suo “straripante” show". Sul dibattito in aula giudica l'ordine del giorno presentato da Rete e DML "uno specchietto per le allodole, visto che gli stessi emendamenti al decreto presentati da Libera e dall’opposizione siano stati tutti bocciati dal Governo e maggioranza, nonostante proponessero sostanzialmente le stesse cose". Torna quindi a ribadire le sue proposte: rendicontazione periodica dell’utilizzo debito pubblico presso la Commissione Finanze, la predisposizione di un piano degli investimenti per lo sviluppo e il rilancio economico della Repubblica attraverso un confronto con le forze politiche e le parti sociali ed economiche, la restituzione del prestito ponte sottoscritto con la Cargill Financial con l'istituzione di un fondo segregato e fruttifero di 150 milioni di euro e, infine, la possibilità, per i capigruppo consigliari, di consultare gli elenchi dei titolari dei titoli di debito.
Dalla maggioranza il Movimento Rete interviene sul tema in una nota una nota. I consiglieri del movimento, si legge, "hanno ritenuto opportuno presentare un Ordine del Giorno che vincoli il Governo, ancor più strettamente di quanto non faccia il decreto stesso, ad una condotta di estrema linearità, trasparenza e condivisione nell’utilizzo delle ingenti risorse giunte nelle casse dello Stato". "È opinione di RETE - si legge nella nota - che questo atto condiviso regali maggior forza al provvedimento del Segretario alle Finanze Marco Gatti, al quale il Movimento seguita a tributare la medesima fiducia, fortificando la posizione del Governo in un difficile contesto storico che costringe San Marino a ricorrere al debito estero per la prima volta nella propria storia".
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