RF punta il dito sulla "mentalità repressiva" dell'ultimo decreto
"preoccupati per la mancanza di strategia per a ripartenza"
“Da più di 40 giorni il nostro Stato è in mano a 10 persone, nonostante il momento straordinario consenta lo strumento della decretazione d'urgenza, non siamo ascoltati da troppo né possiamo accettare che la tematica del confronto con le forze sociali possa diventare foglia di fico per scansare ogni responsabilità”.
E di responsabilità, secondo Repubblica Futura, il governo ne ha tante e serie. A cominciare dalla “mentalità repressiva” dell'ultimo decreto, il 62, definito come un insieme di norme prescrittive e di coercizioni che fanno pensare ad uno “stato di polizia burocratico” sul cui ritardo “si ritiene superfluo commentare – spiega Nicola Renzi - visto che lo ha già fatto una forza di maggioranza, contraddittorio sull'opportunità dell'uso di guanti e mascherine, che impone obblighi quando ancora il reperimento è difficile, che esclude bambini e famiglie, che dal punto di vista economico si limita a porre rimedio all'errore precedente, quello di bloccare le vendite on line. “Ora sono consentite- rileva Andrea Zafferani- ma le consegne a domicilio sono affogate di burocrazia, che non ha senso né uguali altrove”.
Preoccupata per la “mancanza di una strategia per la ripartenza”, RF spera nel coinvolgimento degli imprenditori e ribadisce la necessità di una politica seria a sostegno dell'economia. “Serve una iniezione straordinaria di liquidità di denaro anche a fondo perduto, per permettere alle banche di erogare nuovo credito alle imprese, interventi di natura monetaria come indennità agli imprenditori, che lo Stato paghi direttamente la CIG ai dipendenti per tutto il periodo di blocco e senza penalità del 15%, lo stop alle tasse.
“Tra fondo servizi sociali e liquidità presente a Banca Centrale- propongono- potremmo arrivare a 50 milioni di euro di liquidità disponibile, il resto va trovato all'esterno con capacità politica e diplomatica”. Ed il vero nodo al momento sembra essere proprio quello di reperire finanziamenti a basso costo, a lungo termine e di importo significativo.
“Se avessimo firmato l'accordo di associazione con l'UE ora avremmo altre condizioni”cosi Nicola Renzi, che da ex Segretario agli Esteri ricorda i freni e le critiche di una forza attualmente in maggioranza, di cui è espressione il Segretario Ciavatta. “Mi chiedo come possiamo aspettarci che persone con determinata mentalità - conclude- possano trovare aiuti internazionali”.