Riduzione festività: il commento delle tre organizzazioni sindacali e dell’Anis

Sulla possibilità di ridurre il numero delle festività, le parti ne discutono da tempo. Gli industriali non hanno mai nascosto di mirare alla soppressione di almeno tre delle 5 in più che appaiono nel calendario sammarinese, rispetto a quello italiano. Non abolirle ma spostarne la celebrazione nel giorno di domenica. “Una questione di competitività, - hanno più volte ribadito - non possiamo più permetterci di tenere le aziende chiuse quando i nostri concorrenti invece lavorano”. Pronti a discuterne i rappresentanti de lavoratori, in cambio – hanno sempre detto – di adeguate contropartite. Una questione oggetto di trattativa. “E lì, al tavolo dei negoziati – affermano i sindacati – doveva restare”.
[Interviste Tamagnini e Tura]
Non hanno gradito il ricorso ad uno strumento come l’Istanza d’Arengo e la stroncatura della richiesta appoggiata dagli industriali l’hanno accolto con pizzico di soddisfazione, anche se per qualcuno quello delle festività è un falso problema.
[Intervista Biordi]
L’Anis si aspettava un gesto di responsabilità, una presa di coscienza della necessità di cambiare, di aprire a nuove filosofie per il mondo del lavoro. Ricordano che la loro richiesta si allargava al pareggio di bilancio e al riordino dei costi per la pubblica amministrazione.
[Intervista Giorgi]
Ora tutto si sposta sul piano del negoziato, sulla trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro, da troppo tempo in attesa di aggiornamento. Con quali conseguenze, però, nessuno si sente di sbilanciarsi.
[Interviste Tamagnini - Tura - Biordi]

Sergio Barducci

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