Rifiuti, C10: "Azienda e Governo devono urgenti chiarimenti ad Associazioni, politica e cittadini"
Se così fosse, si tratterebbe dell’ennesima dimostrazione di come in questo Paese le parole trasparenza e condivisione sono semplicemente dei bei sostantivi, utilizzati per lisciare il pelo ad una cittadinanza fortemente colpita dalle recenti vicende giudiziarie, nonostante non si abbia alcuna idea di come metterli in pratica.
L’Osservatorio sui Rifiuti, è bene ricordarlo, è nato per coinvolgere le Associazioni che si occupano di ambiente nella gestione dei rifiuti, che in base all’orientamento espresso chiaramente dal Consiglio Grande e Generale con più ODG deve prevedere il perseguimento deciso della cosiddetta “strategia Rifiuti Zero”. Una strategia che prevede oltre all’implementazione rapida della raccolta porta a porta su tutto il territorio, un approccio completamente diverso della gestione complessiva dei rifiuti.
La creazione dell’Osservatorio e l’approvazione dell’ODG aveva fatto ben sperare in vista di un cambio di rotta in questa direzione, tuttavia dalle denunce che abbiamo potuto leggere, sembra che l’atteggiamento da parte del Governo e dei vertici dell’AASS non sia cambiato.
Oltre a dover registrare ritardi ingiustificati nella definizione di un nuovo piano complessivo, ci troveremmo di fronte ad una gestione verticistica del progetto di raccolta, relegando l’Osservatorio al ruolo di “parco giochi” utile a tenere occupate le Associazioni interessate, aggiornando i suoi membri a giochi fatti su decisioni già prese.
Questa mancanza di programmazione e i colpevoli ritardi che ne derivano, comporteranno presumibilmente un maggior costo dell’operazione di passaggio al nuovo sistema di raccolta, non potendo godere, fin da subito, dell’economia di scala conseguente alla messa a regime del porta a porta su tutto il territorio.
Sembra poi che ci siano problemi in merito alla realizzazione di un impianto di produzione di compost, finalizzato al recupero e alla valorizzazione della parte umida raccolta in territorio, sicuramente uno dei punti qualificanti del progetto complessivo di una nuova gestione dei rifiuti.
Non si hanno più informazioni in merito agli accordi necessari con i Consorzi di filiera per poter aumentare il valore riconosciuto per il materiale differenziato raccolto, attualmente a quasi totale appannaggio di privati.
Non si hanno più notizie neppure del piano di ristrutturazione e riorganizzazione del Centro Multiraccolta di San Giovanni, ad oggi protagonista di importanti disservizi.
Crediamo che l’Azienda dei Servizi e il Governo debbano fornire urgenti chiarimenti alle Associazioni che impiegano gli sforzi e il tempo dei loro aderenti all’interno dell’Osservatorio, alla politica, che ha espresso finalmente con chiarezza il suo intento su questo tema, e non da ultimo alla cittadinanza, che con le sue tasse paga per avere un servizio efficiente.
La denuncia riportata martedì 23 settembre sui quotidiani nazionali da parte delle associazioni Oasiverde e Micologica, in merito alla gestione dei rifiuti da parte dell’Azienda dei Servizi e al ruolo dell’Osservatorio sui Rifiuti, contiene accuse molto gravi.
Se così fosse, si tratterebbe dell’ennesima dimostrazione di come in questo Paese le parole trasparenza e condivisione sono semplicemente dei bei sostantivi, utilizzati per lisciare il pelo ad una cittadinanza fortemente colpita dalle recenti vicende giudiziarie, nonostante non si abbia alcuna idea di come metterli in pratica.
L’Osservatorio sui Rifiuti, è bene ricordarlo, è nato per coinvolgere le Associazioni che si occupano di ambiente nella gestione dei rifiuti, che in base all’orientamento espresso chiaramente dal Consiglio Grande e Generale con più ODG deve prevedere il perseguimento deciso della cosiddetta “strategia Rifiuti Zero”. Una strategia che prevede oltre all’implementazione rapida della raccolta porta a porta su tutto il territorio, un approccio completamente diverso della gestione complessiva dei rifiuti.
La creazione dell’Osservatorio e l’approvazione dell’ODG aveva fatto ben sperare in vista di un cambio di rotta in questa direzione, tuttavia dalle denunce che abbiamo potuto leggere, sembra che l’atteggiamento da parte del Governo e dei vertici dell’AASS non sia cambiato.
Oltre a dover registrare ritardi ingiustificati nella definizione di un nuovo piano complessivo, ci troveremmo di fronte ad una gestione verticistica del progetto di raccolta, relegando l’Osservatorio al ruolo di “parco giochi” utile a tenere occupate le Associazioni interessate, aggiornando i suoi membri a giochi fatti su decisioni già prese.
Questa mancanza di programmazione e i colpevoli ritardi che ne derivano, comporteranno presumibilmente un maggior costo dell’operazione di passaggio al nuovo sistema di raccolta, non potendo godere, fin da subito, dell’economia di scala conseguente alla messa a regime del porta a porta su tutto il territorio.
Sembra poi che ci siano problemi in merito alla realizzazione di un impianto di produzione di compost, finalizzato al recupero e alla valorizzazione della parte umida raccolta in territorio, sicuramente uno dei punti qualificanti del progetto complessivo di una nuova gestione dei rifiuti.
Non si hanno più informazioni in merito agli accordi necessari con i Consorzi di filiera per poter aumentare il valore riconosciuto per il materiale differenziato raccolto, attualmente a quasi totale appannaggio di privati.
Non si hanno più notizie neppure del piano di ristrutturazione e riorganizzazione del Centro Multiraccolta di San Giovanni, ad oggi protagonista di importanti disservizi.
Crediamo che l’Azienda dei Servizi e il Governo debbano fornire urgenti chiarimenti alle Associazioni che impiegano gli sforzi e il tempo dei loro aderenti all’interno dell’Osservatorio, alla politica, che ha espresso finalmente con chiarezza il suo intento su questo tema, e non da ultimo alla cittadinanza, che con le sue tasse paga per avere un servizio efficiente.
Comunicato stampa Civico 10