Una finanziaria ingiusta ed iniqua. Così Rifondazione Comunista giudica il documento appena approvato dal Consiglio Grande e Generale denunciando quella che ritiene una chiusura preconcetta alle sue proposte. Avevamo avanzato – sottolinea il Segretario, Ivan Foschi – 30 emendamenti, ne sono stati accettati solo 3, con una percentuale di stroncatura del 99 per cento. Se questo è il programma del nuovo governo – incalza il consigliere Vanessa Muratori – possiamo dire che è partito malissimo. Seduti al tavolo dei negoziati fino all’ultimo, i comunisti si erano riservati giudizi più puntuali al banco di prova della finanziaria ed ora confermano le loro critiche. “Abbiamo portato il nostro contributo – spiega Giuseppe Amici – ma nonostante le dichiarazioni di apertura dobbiamo affermare che non ci sono i riscontri di una svolta nella gestione della cosa pubblica. I nostri emendamenti – precisa Foschi – non avrebbero portato ad un maggior impegno di spesa dal momento che prevedevamo anche nuove fonti di entrata. Ci resta la preoccupazione – spiegano gli esponenti di Rifondazione – che il Paese non abbia di fronte una prospettiva di cambiamento. Avevamo posto – aggiungono – problemi di carattere istituzionale, economico e sociale, gli stessi indicati come fondamentali per il rinnovamento, ma ci è stato risposto picche. Quella che si è approvata – conclude Vanessa Muratori – è una finanziaria in linea con quella dell’anno precedente e conferma una tutela degli interessi forti, ricercando i tagli nel sociale e nel servizio sociosanitario.
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