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Riforma del lavoro, Lonfernini: "Il momento favorevole non ci distragga dal migliorare le basi legislative"

“I dati occupazionali sono estremamente buoni, cosa che non si vedeva da tantissimo tempo, anche prima del Covid". A breve si torna al tavolo. Prima lettura entro Giugno, con "obbligo perentorio di rispettare quella data"

di Monica Fabbri
2 mar 2022
L'intervista al Segretario Teodoro Lonfernini
L'intervista al Segretario Teodoro Lonfernini

Il testo è all'attenzione di sindacati e categorie. Il confronto si è interrotto a Novembre e riprenderà – assicura il Segretario al Lavoro – dopo il Consiglio: “Ripartiremo con gli incontri sia sul pdl generale di riforma sia su quello che è delegato dalla legge di bilancio, cioè la parte legata agli incentivi”. Così come per la riforma previdenziale, c'è un impegno del Governo a depositare la legge in prima lettura entro giugno: “È un imperativo che abbiamo preso sia io che il collega Ciavatta di portare a compimento la stesura di testi legislativi che riteniamo non più rinviabili. Abbiamo un obbligo perentorio di rispettare quella data”.




Diversi i temi sul tavolo: dalla miglior definizione del lavoro subordinato all'intermediazione, dalle procedure per un più efficace incontro fra domanda ed offerta al riordino delle norme per l'assunzione a tempo determinato. Si vuole anche intervenire su lavoro interinale, contratti a contenuto formativo e sul lavoro di amministratori, soci e pensionati (la cosiddetta parte dei contratti atipici). La disoccupazione in Repubblica è fortemente calata, ragion per cui la CSDL non comprende l'urgenza di rivedere le norme. “I dati occupazionali sono estremamente buoni – conferma Lonfernini – cosa che non si vedeva da tantissimo tempo, anche prima del Covid. Quello però è l'effetto di una grande bolla di ripresa economica che non deve essere il nostro fanale di guida. Potrebbe essere una bolla estemporanea e un po' speculativa. Ecco perché dobbiamo essere pronti con delle misure capaci di interpretare qualsiasi tipo di momento, senza distrarci dal migliorare le basi legislative su cui impostare il futuro”.

Per i sindacati un'emergenza c'è, e riguarda l'inserimento al lavoro di invalidi e portatori di handicap. Per legge le aziende con almeno 20 dipendenti sono chiamate ad assumerne almeno uno ma “purtroppo – fa notare Enzo Merlini – non lo fanno”. “Occorre rivedere la normativa, allargandola a tutto il sistema del mercato del lavoro” - aggiunge Gianluca Montanari. “Sono elementi – assicura Lonfernini - sui quali vogliamo lavorare”. E invita gli interlocutori a “sedersi e portare contributi in termini di proposte. Sono fiducioso – conclude - che le parti abbiano la giusta maturità per affrontare quel tipo di cambiamento in miglioramento”.





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