Riforma delle pensioni in Congresso: quota 103 e aumento contributivo dello 0,5
Un richiamo al tema del approvvigionamento energetico. Il governo è al lavoro per potenziare le energie rinnovabili
La conferenza stampa settimanale del Congresso di Stato viene aperta dal Segretario alla Sanità Ciavatta che anticipa la chiusura di un nuovo accordo con l'Italia per l'approvvigionamento dei nuovi vaccini anti covid, elaborati sulle varianti Omicron. La speranza – dice Ciavatta – è quella di vivere un autunno meno restrittivo e tornare alla normalità.
Ciavatta poi annuncia che è stata depositata ieri in Congresso la bozza della riforma previdenziale: ancora è passibile di confronto sia con parti sociali che con parti economiche, poi anche con maggioranza ed opposizione per arrivare ad un testo il più condiviso possibile, tenendo conto della necessità di rendere sostenibile il fondo pensioni. Ci aspettano anni delicati, sottolinea Ciavatta, perchè chi va in pensione ora lo fa secondo la legge dell'83, quindi con calcoli molto vantaggiosi. La legge andrà in prima lettura nella prossima sessione consiliare per essere poi operativa a partire dal 2023, a pari passo con quella del mercato del lavoro alla quale è strettamente connessa.
Il passaggio sarà da quota 100 a 103. L'età minima resta a 60, sarà una quota pura calcolata con addizione tra anni lavorati e quelli anagrafici. Si va verso anni in cui ci sarà una pensione di vecchiaia: i lavoratori ora iniziano verso i 30 anni e l'aspettativa di vita si è allungata molto. Ciavatta sottolinea che i disavanzi annuali tra entrate contributive e uscite contributive è di circa 75 milioni di euro. Chi va in pensione a San Marino non è soggetto ad un sistema contributivo, ma ad un sistema retributivo che parametra la pensione sullo stipendio medio. Non potendo incidere sulle leggi precedenti, ancora per molti anni avremo pensioni che sugli stipendi bassi saranno uguali al 100% dello stipendio, ma i versamenti sono molti meno. 40 anni fa – dice Ciavatta - si è scommesso sull'avere 6/7 lavoratori per ogni pensionato: oggi non è così quindi bisogna fronteggiare le maggiori uscite.
Sarà una riforma graduale in circa 6 anni. L'equilibrio di bilancio si avrà 2050: in questi anni si registra il disavanzo maggiore a causa di diversi fattori come per esempio il fatto che ad andare in pensione siano i cosiddetti baby boomer quindi un alto numero di pensionati, questi lavoratori hanno lavorato con progressione continua dello stipendio e senza interruzione quindi le loro pensioni sono molto consistenti. La riforma prevede un aumento contributivo per tutti del 0,5, tentando di preservare gli stipendi più bassi.
Il Segretario con delega per la famiglia Ugolini esprime soddisfazione per il voto unanime dell'aula sul pdl a sostegno della famiglia. Un testo – dice - che può dare un buon supporto alle famiglie grazie all'introduzione del concedo di paternità di 10 giorni, diversi permessi retribuiti e la possibilità per entrambi i genitori di usufruirne.
Ugolini anticipa anche che il governo è al lavoro sul pdl riguardo all'ordinamento penitenziario: si lavora sia sulla struttura carceraria sia sui trattamenti individuali e un migliore reinserimento del detenuto nella comunità con servizi sociali.
Infine un richiamo al tema del approvvigionamento energetico. Il governo è al lavoro per potenziare le energie rinnovabili. L'Azienda di Stato ha rappresentato la situazione attuale dei contratti in essere sul Titano, ma il gas è molto richiesto a fronte di un contingentamento. Anche nel rating emesso da Fitch la crisi energetica ha avuto un peso: è un elemento di forte criticità soprattutto in una piccola realtà come San Marino.
Nel video l'intervista al segretario alla Sanità, Roberto Ciavatta
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