In Commissione Affari di Giustizia, dopo due anni di lavoro, si è aperto il confronto sulla modifica dell’ordinamento giudiziario. Per dare organicità agli interventi, i punti nodali sono stati suddivisi in cinque aree. La commissione ha preso in esame le prime tre: Consiglio Giudiziario Plenario; Magistrato Dirigente; reclutamento dei magistrati. Ma sono state affrontate anche altre questioni, come la ricusazione e lo status giuridico dei giudici. “La commissione si è trovata d’accordo nel volere portare avanti un progetto di riforma condiviso - fa sapere il presidente Edda Ceccoli - e non di intervenire con provvedimenti stralcio, in emergenza”. Concetto ribadito dal Segretario Augusto Casali. “Vogliamo migliorare la situazione nel suo insieme - dice - per rendere la giustizia più efficiente, efficace e autorevole”. E si è impegnato, entro fine febbraio, a portare una prima bozza di discussione, un progetto concreto su cui dare l’avvio al dibattito vero e proprio. La commissione è stata fino ad ora molto collaborativa, e maggioranza ed opposizione si sono confrontate in modo costruttivo, rileva Casali. “Questo perché gli argomenti affrontati non hanno connotazione politica - spiega il segretario alla Giustizia - ma pongono, come unico obiettivo, quello di migliorare al massimo il funzionamento del tribunale. Risultato importante per tutti”.
Monica Fabbri
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