Riforma pensioni, avvocati e notai critici: "Provvedimenti ingiusti per la categoria"
In Commissione Sanità è ripreso l'esame della riforma pensioni, ma dopo i sindacati anche gli avvocati e notai sono sul piede di guerra
Parla di provvedimenti “ingiusti” a carico della categoria e di discriminazioni l'Ordine degli avvocati e dei notai, nelle ore in cui la politica lavora – in Commissione - al progetto di legge sulla riforma previdenziale. Uno dei punti critici, per l'Ordine, è relativo alle disposizioni per liberi professionisti e società di professionisti. Se nel 2020, spiegano gli avvocati e notai, si era posto rimedio alla discriminazione che non consentiva ai professionisti di esercitare l'attività in forma societaria, con la nuova riforma – in particolare con l'articolo 24 – vengono reintrodotte “ingiuste differenze”.
Diversità di trattamento rispetto ad altre categorie, dunque. Gli avvocati e notai rivendicano di essere “contributori attivi” del fondo pensione: versano, cioè, più di quanto ricevono. E chiedono di avere un fondo autonomo. I professionisti esprimono preoccupazione per il futuro, prevedono che la riforma sarà inefficace e vessatoria per i cittadini. E che ci sarà un aumento “indiscriminato” della contribuzione con, dall'altra parte, una riduzione della pensione attesa.
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