Riforma Previdenziale: focus in mattinata su incentivi e disincentivi. In serata il nodo dei prelievi dal fondo pensioni
In Consiglio l'esame in seconda lettura dell'intervento. Avviato in mattinata il confronto sull'articolato
Prova di compattezza – fino ad ora - della Maggioranza; a fronte di un'Opposizione decisa su specifici punti a dare battaglia, anche facendosi portavoce di istanze proposte dal sindacato. Inevitabile che a segnare la discussione, ieri, fosse lo sciopero generale sul Pianello; con le voci della piazza ben udibili all'interno di Palazzo.
Da qui un incontro dei rappresentanti dei lavoratori con i capigruppo, e una disponibilità al confronto delle forze governative. Una sintesi, tuttavia, non sarebbe stata trovata; e si è successivamente appreso del raggiungimento di 40 firme, in Maggioranza, per la presentazione di nuovi emendamenti. Teoricamente, dunque, nessuna necessità di mediare, nella trattazione dell'articolato. Il primo ambito di contrasto si è avuto quando si sono affrontate le norme riguardanti gli sgravi e gli incentivi - per l'accesso al pensionamento – riservati alle lavoratrici madri.
Insufficiente – ad avviso delle forze di minoranza – il beneficio, in termini di punti percentuali, indicato nella Riforma; proposto un sostanziale raddoppio. E ciò anche alla luce del più volte segnalato problema del calo demografico. Ma per incidere sulla natalità occorrono altre tipologie di intervento, è stato osservato dai banchi della Maggioranza; che ha peraltro sottolineato un totale disinteresse, su queste tematiche, nella precedente legislatura.
Ricordata invece la recente approvazione della legge a sostegno delle famiglie. Attenzione anche all'impatto economico dei singoli interventi. Avremmo voluto fare di più, ha riconosciuto il Segretario Ciavatta, che ha tuttavia rimarcato il “segnale di attenzione”, da parte dello Stato, sul valore sociale della maternità. Un input di cui tenere conto quando si dovranno varare future normative, per combattere l'“inverno demografico”.
La votazione dei successivi articoli è poi proseguita spedita e senza scossoni, al netto di osservazioni e richieste di chiarimento; specie dai banchi di Libera. Si riprenderà in seduta serale; e si preannuncia un confronto aspro quando si giungerà all'articolo che prevede fra le altre cose un prelievo fisso, dal Fondo Pensioni, di 17 milioni e mezzo annui nel biennio 2023-2024, e di 20 milioni dal 2025 al 2032. Inaccettabile, per le Opposizioni, che vada ad erodersi quella che è definita “l'ultima vera riserva finanziaria pubblica”.
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