A partire da ieri la SMaC Card diventerà uno strumento fiscale determinante, a cui prestare la massima attenzione. Sì, perché per effetto della nuova legge tributaria, saranno le spese documentate attraverso questa tesserina elettronica a poter essere scaricate nella dichiarazione dei redditi di fine anno e quindi abbattere l'imponibile fino ad un massimo di 9mila euro. Saranno, ovviamente, tenute in considerazioni le spese effettuate sul territorio sammarinese di quei beni e servizi per i quali sono previste le deducibilità. Lo indica il decreto emesso dagli Eccellentissimi Capitani Reggenti in data 30 dicembre che in due articoli disciplina gli oneri deducibili indicati dalla nuova legge in materia di fiscalità, ed elencati all'articolo 14 del testo approvato il 16 dicembre scorso. Previsto un tetto di 750 euro all'anno per l'acquisto di carburanti, un massimo di 800 euro per l'iscrizione a palestre e corsi sportivi non agonistici. Escluse invece le spese per le utenze domestiche e telefoniche, le assicurazioni, escluso quelle sulla vita e sugli infortuni; l'acquisto di auto o moto, le spese per i servizi bancari e finanziari. Restano valide tutte le passività deducibili indicate negli allegati A e B della riforma tributaria, vale a dire tutte quelle spese detraibili, in eccedenza ai 9 mila euro della SMaC Card, che dovranno però essere documentate attraverso regolare fattura. Ma la SMaC non è ancora obbligatoria per tutti gli operatori economici sammarinesi, anche se lo diventerà presto, e molti di loro ancora non sono attrezzati per strisciare la tesserina nei sistemi di pagamento elettronici. Di qui la scelta di prevedere la possibilità di documentare le spese sostenute attraverso fatture, parcelle o ricevute con valore fiscale, riconosciute cioè dall'ufficio tributario. Per chi invece, di qui alla fine dell'anno, non sarà riuscito a documentare le spese attraverso la SMaC, non tutto sarà perduto, perchè il decreto delegato prevede la possibilità di detrarre una quota del 15%, senza oneri di documentazione, pari a 1.350 euro.
Dal primo gennaio sono scattate anche le nuove aliquote per la ritenuta fiscale di solidarietà, sulle pensioni superiori ai 1.500 euro mensili, così come gli abbattimenti per gli assegni previdenziali che superano i 4mila euro al mese. Per queste pensioni cessano anche le rivalutazioni annuali.
Sergio Barducci
Dal primo gennaio sono scattate anche le nuove aliquote per la ritenuta fiscale di solidarietà, sulle pensioni superiori ai 1.500 euro mensili, così come gli abbattimenti per gli assegni previdenziali che superano i 4mila euro al mese. Per queste pensioni cessano anche le rivalutazioni annuali.
Sergio Barducci
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