Riforme istituzionali: proposte referendarie bloccano l'entrata in vigore

Quel che è certo è che, al momento, è sospesa l’entrata in vigore del pacchetto di riforme istituzionali approvate in Consiglio. E’ il primo tangibile risultato ottenuto dal Comitato di cittadini che ha dato il via all’iter referendario. Trattandosi di referendum confermativo di iniziativa popolare la procedura è particolarmente complessa. La palla passa subito al collegio giudicante sul referendum che, entro 9 giorni, si pronuncerà sull’ammissibilità della materia sulla quale vertono i quesiti: l’oggetto di questi deve infatti riguardare esclusivamente organi, organismi e poteri fondamentali dello Stato. Se ci sarà l’ok del collegio, il comitato promotore avrà 45 giorni di tempo per raccogliere le firme necessarie. Sarà indispensabile la sottoscrizione di un numero di cittadini rappresentanti almeno l’1,5% del corpo elettorale: più o meno 500 firme. Quindi – entro 20 giorni dal deposito delle sottoscrizioni – entrerà nuovamente in gioco il Collegio Giudicante che accerterà le condizioni di ricevibilità e le residue condizioni di ammissibilità dei quesiti. Se tutto sarà corretto la Reggenza fisserà la data di svolgimento del referendum, da tenersi in una domenica compresa tra il 60esimo e il 90esimo giorno dalla data del decreto di indizione del referendum stesso. La Procedura potrebbe essere però sospesa a causa della concomitanza con le elezioni politiche. Se non si arriverà al voto prima dello scioglimento del Consiglio e la conseguente convocazione delle elezioni, tutto sarà rinviato a dopo la prossima estate.

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