“Abbiamo notato uno stato un po’ confusionale della maggioranza, che non è stata in grado di concretizzare le nomine e non solo”, inizia Pier Marino Mularoni, Democratici di Centro. Il riferimento è al Presidente di Banca Centrale, con Masera che ha rinunciato e all’abbandono di Massimo Fabio, sostituito da Antonio Nikolakopoulos all’Ufficio di Collegamento. “Dopo Fabio ci aspettavamo un analogo target di garanzia, una figura di comprovata esperienza – prosegue Mularoni – il nominato ha invece competenze scolastiche, poi attendiamo di conoscere il suo contratto: se avrà un 10° livello, dirigenziale, non sarà in linea con la formazione di cui parlava il Governo”. Non sarebbe stato meglio, chiedono, affiancare Nikolakopoulos, per formarlo, ad un conclamato professionista? Anche gli scivoloni su due istanze d’arengo, sottolinea la minoranza, dovrebbero far riflettere: “Lo spazio per i giovani – fa notare Alessandro Rossi, Sinistra Unita – era stato proposto dal movimento giovanile di Alleanza Popolare”. “Si iniziano a svelare le contraddizioni interne alla maggioranza”, aggiunge Claudio Felici, Psd, che ha ravvisato “estremo imbarazzo da parte del Segretario Arzilli nel presentare Nikolakopoulos”, e Monica Bollini, Sammarinesi per la Libertà, lancia un nuovo appello al Governo per ripristinare un dialogo: “Dovrebbero mettere da parte atteggiamenti arroganti, perché hanno dimostrato di non poter fare tutto da soli. In questo momento di crisi i Paesi fanno fronte comune. Noi tendiamo a copiare chi fa peggio di noi, l’Italia, iniziamo invece a prendere esempio da chi si impegna per fronteggiare insieme i problemi”.
Francesca Biliotti
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