Riforme e Libertà fa il punto sulle proprie iniziative consiliari

Riforme e Libertà fa il punto sulle proprie iniziative consiliari.
L’accusa di ostruzionismo non è piaciuta all’opposizione, che si difende: “In quale ambito – si chiede Pier Marino Mularoni, Democratici di Centro – dovremmo affrontare i problemi di cui tutto il Paese parla? Abbiamo a disposizione solo il comma comunicazioni e quello utilizziamo”.
Il riferimento è alla crisi economica e agli accordi con l’Italia: su entrambi i temi, Riforme e Libertà ha ottenuto due distinti dibattiti che si terranno nelle prossime sessioni del Consiglio. “Gli accordi vengono posticipati – ha rilevato Claudio Felici, Psd – si era detto 30 aprile, poi il Segretario alle Finanze ha parlato di 31 maggio, ora l’onorevole Pini della Lega Nord ha dichiarato 30 giugno. Inoltre abbiamo firmato accordi al buio, e neanche in questa sessione il Segretario agli Esteri Antonella Mularoni ci ha riferito alcunché sulle intese già firmate”.
Altra questione scottante, il neo coordinatore delle forze di polizia Sabato Riccio: “Intanto – attacca la coalizione – siamo preoccupati per le tante nomine clientelari che si compiono in deroga alle nuove leggi sulla dirigenza nella Pubblica Amministrazione. Sul dipartimento di polizia, sembrava imminente lo spostamento del comandante Vicini, ma non c’erano le condizioni per farlo, quindi si è aggiunta una figura, che oggi vediamo interessata da certe questioni giudiziarie. Diciamo – concludono – che il Governo, quando si tratta di nomine, non ha la mano felice”.
Alessandro Rossi, Sinistra Unita, affronta la questione giochi: “Noi chiediamo solo coerenza a chi, dall’opposizione, parlava di trasparenza in questo settore. Intanto le figure nominate nell’Ente di Stato non ci sembrano così competenti in materia. Attendiamo ora l’assemblea dei soci della Giochi del Titano il 29 aprile”. Infine: “Senza aumenti tariffari pare che l’azienda di Stato chiuderà con 5 milioni di deficit. Il blocco va benissimo – dicono – ma poi il bilancio deve ripianare il buco. Ed anche sulle antenne – concludono – temiamo vi sia stato il silenzio assenso: pare vi siano nuove installazioni, ma il Governo smentisce di aver rilasciato concessioni”.

Francesca Biliotti

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