Riforme e Libertà: “Qualcuno sapeva: perché ha taciuto?"

Non entrano nel merito della vicenda giudiziaria ma esprimono un giudizio politico. Riforme e Libertà condanna la spettacolarizzazione dell’operazione che ha interessato la Cassa di Risparmio e accusa il Governo di latitanza.
Quello che si sta giocando sulla testa di Cassa di Risparmio è uno scontro di poteri. Non hanno dubbi i leader di Riforme e Libertà, che gettano ombre inquietanti sull’intera vicenda. “Qualcuno – affermano - sapeva: perché ha taciuto?”. Rivelano che l’ordine di custodia cautelare porta la data del 27 dicembre 2008, ma solo nei giorni scorsi è stato reso esecutivo. Parlano di presunti incontri con la Procura di Forlì, di cui sostengono avere fondati elementi, e al Governo contestano un silenzio che non condividono. Quegli arresti sono stati eseguiti senza aver preventivamente informato nessuna autorità del paese. “Si sbandiera un rinnovato clima nei rapporti con l’Italia – dichiarano – ma se così fosse questa vicenda avrebbe seguito modalità più rispettose dei canoni che segnano le relazioni diplomatiche fra due Paesi. E’ la caduta di un teorema – affermano – di chi ha detto che non eravamo credibili e che bastava il cambio di persone per risolvere la situazione”. Così non è avvenuto. Indignati per la spettacolarizzazione dell’operazione e per il fango gettato su San Marino, si chiedono cosa stia succedendo attorno alla Cassa di Risparmio. “Le prossime mosse per la sua governance – aggiungono – saranno importanti. E’ un piatto ricco sul quale qualcuno può tentare di mettere le mani, Vigileremo perché non accada”.

Sergio Barducci

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