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Rinascita Democratica Sammarinese a tutto campo su turismo, sviluppo, sanità e politica estera

17 nov 2016
Rinascita Democratica Sammarinese
Rinascita Democratica Sammarinese
“In vent'anni abbiamo perso la metà dei visitatori a San Marino”. Augusto Casali prende spunto dalle recenti dichiarazioni di Vannucci dell'Usot sulle 230mila presenze in meno dal 2008 al 2015, per tornare, proprio come aveva fatto 10 anni fa, a denunciare la situazione di estrema gravità che attraversa il turismo, e che ora Rinascita Democratica Sammarinese ribadisce con forza. “Di fronte alla “allegra” gestione del comparto negli ultimi anni, – afferma - noi proponiamo una politica di coinvolgimento diretto dell'Ufficio del Turismo per far rientrare il Titano nei principali circuiti organizzati dai tour operator. Non più Expo o Motogp, l'attuale momento di difficoltà impone di razionalizzare la spesa: per Rds vanno fatte poche iniziative ma di qualità, individuando magari un paniere di prodotti di interesse turistico esentasse. Via anche la Smac fiscale per un ritorno alla sua funzione scontistica originaria, da allargare anche ai visitatori. Basta – manda a dire ancora Casali – anche con le iniziative clientelari, con le delibere per distacchi, convenzioni e contratti ad personam in grado di produrre soltanto “doppioni” e far lievitare i costi.
Impresa, capitale e lavoro, capisaldi dello sviluppo: li ricorda Alberto Amati che insiste sulla necessità di aiutare le imprese ad investire attraverso private equity; altrettanto importante sarebbe favorire l'accesso a residenze condizionate agli investimenti fatti nel Paese, puntando - perché no - sulla categoria dei pensionati abbienti che dall'estero vogliano trasferirsi in territorio portando ricchezza.
Erik Casali infine esige chiarezza sulla sanità: per capire le ragioni che hanno portato all'emorragia di servizi e professionisti dal nostro ospedale, il perché applicare al settore le stesse regole della Pa, i motivi che sottendono alla scelta di conferire incarichi apicali come la Direzione generale, a figure provenienti sempre e soltanto dalle aree sanitarie limitrofe. Se entreremo in Consiglio – rimarca - vogliamo anche una politica estera degna di questo nome: primo passo sarà convocare gli ambasciatori di Regno Unito, Russia e Israele per ragionare su come far diventare San Marino una piccola testa di ponte per questi Paesi. Parola d'ordine dunque, internazionalizzazione, a prescindere dall'Italia. Il che tradotto significa stralcio della Convenzione del '39 che non permette al Paese di evolvere appieno.

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