Riunione Commissione Antimafia: al centro dei lavori la relazione del magistrato dirigente
I commissari hanno deciso di partire dallo stato dell'arte, ossia l'ultima relazione del magistrato dirigente del tribunale, che risale ad oltre un anno fa e dunque non può più essere considerata di strettissima attualità. Ciò nonostante, è stato deciso di non renderla pubblica. Quando la commissione avrà finito la lettura della relazione, è probabile che chieda un incontro con lo stesso magistrato dirigente e con le forze dell'ordine, che stanno vivendo un momento particolare, in attesa del riordino che il governo ha già segnalato come una delle priorità: tra le figure cardine infatti, sono cessati uno dopo l'altro gli incarichi del comandante della gendarmeria e del coordinatore. L'impressione generale è che ci sia poca organizzazione e soprattutto poca comunicazione tra un settore e l'altro, che di certo non agevola le indagini. La commissione è anche chiamata a ritagliarsi uno suo spazio tra la Commissione affari di Giustizia, la relativa segreteria di Stato e la vecchia commissione Antimafia che ha esaurito il suo compito specifico, ossia indagare sul solo caso Fincapital. Finora infatti, la legge 107 del 22 luglio 2011 che istituisce la commissione sul fenomeno delle infiltrazioni è stata sostanzialmente disattesa.
Francesca Biliotti
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