Una riunione dell’esecutivo piuttosto burrascosa, quella tenuta nella sede del Partito dei Democratici. Sul tavolo, ovviamente, c’erano le dichiarazioni del Segretario Giuseppe Morganti, che dopo l’approvazione dell’ordine del giorno sul caso patente aveva deciso di rimettere il proprio mandato senza lesinare forti critiche. Non hanno gradito i colleghi di maggioranza ma neppure gli stessi democratici, che nell’esecutivo di ieri sera lo hanno titano le orecchie al proprio Segretario. Le critiche più forti soprattutto nel metodo adottato. Quella uscita individuale andava evitata, la questione doveva passare prima per gli organismi interni. Al termine l’adozione di un documento nel quale si esprime un deciso apprezzamento per il lavoro svolto dal Gruppo Consigliare, in particolare sulla Legge Finanziaria ma anche sul contestato ordine del giorno. L’esecutivo dei democratici – si legge – approva le scelte politiche e le azioni adottate sul cosiddetto “caso patente”. Una condivisione confermata, dunque, che indirettamente ribadisce quanto asserito da un sorpreso Giovanni Lonfernini. Il segretario democristiano aveva evidenziato che il testo in questione, come tutti gli atti di rilevanza politica, è stato preventivamente concordato dalle tre forze della coalizione. I dirigenti del PdD spingono sull’acceleratore delle riforme, sollecitando la realizzazione di quelle del sistema pensionistico e in campo istituzionale, in primis del congresso di Stato, ritenute elemento essenziale per il successivo intervento in materia elettorale. Positive le valutazioni sulla riunione immediatamente successiva, quella congiunta con i vertici del partito socialista, ulteriore cammino verso il traguardo dell’unificazione che sarà ufficialmente sancita nel congresso unitario fissato per il 18, 19 e 20 febbraio prossimi. Nessun ripensamento sull’obiettivo indicato, per una nuova organizzazione che si collochi nell’area dell’internazionale socialista e in grado di cogliere al meglio – scrive una nota dei due partiti – le esigenze di rinnovamento e di modernizzazione. Per l’assise congressuale nominato gruppo di lavoro specifici con l’incarico di redigere lo statuto, elaborare il documento politico, predisporre il progetto organizzativo del Congresso. Proposte che dovranno essere completate entro il 21 gennaio, per essere sottoposte all’approvazione del Consiglio di Direzione.
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