Proseguirà questa sera alle 21 il consiglio centrale del Pdcs che ieri si è aperto con la relazione di Giovanni Lonfernini. Un intervento nel quale ha ricordato che le divergenze si possono superare e si debbono superare con il confronto. Alcuni invece - secondo il segretario Dc – hanno colto l’occasione per alimentare una guerra tra bande. Un discorso politico condiviso e riaffermato negli interventi successivi della dirigenza, dal capogruppo Podeschi al presidente Gasperoni. La prima voce discorde si è levata per bocca di Pasquale Valentini: “Bisogna cambiare il metodo – ha chiesto - soprattutto nel dialogo interno e nel relazionarsi nei gruppi di partito”. Critica mossa anche da Luigi Mazza: “Basta col prinpicio: con me o contro di me”. Dalla sezione di Domagnano non è mancata la solidarietà a Gabriele Gatti e la critica agli attuali vertici, accusati di evitare il confronto interno, e di aver fatto la guerra ad alcuni iscritti al partito. E’ stato poi Pier Marino Menicucci a riassumere quello che è l’impegno di questo consiglio centrale: arrivare a un congresso di partito in pochi mesi che non sia una resa dei conti, ma un riposizionamento della Dc verso il futuro. “Non ho paura dell’unificazione a sinistra- ha concluso Menicucci - ma di un Pdcs debole”.
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