Roberto Tamagnini su "Istanza Gozi": meglio un velo pietoso
Questo signore era il Segretario del Partito Fascista sammarinese che, oltre ad aver azzerato la democrazia, si avvaleva di squadracce di picchiatori per ridurre al silenzio e peggio gli oppositori al regime, ne rimase vittima tra gli altri anche Gildo Gasperoni.
Il mandante morale non poteva che essere il Segretario del Partito Fascista che firmò come Segretario degli Affari Interni, assieme ai Capitani Reggenti Settimio Belluzzi e Clelio Gozi, l’infame legge n. 33 del 17/09/1942: legge contente provvedimenti in materia matrimoniale e in difesa della razza e che, all’art. 4, era vergognosamente subordinata alla legge italiana RDL 17/11/1938 n. 1728 (provvedimenti per la difesa della razza italiana) diretta principalmente contro gli ebrei.
Il nostro fascismo, diretto da Giuliano Gozi, era dunque contiguo al fascismo italiano più truce e, con questo provvedimento, correo con l’orrido nazismo.
Si sa anche che parecchi sammarinesi militarono nelle formazioni fasciste fin nella RSI e non si sa cosa combinarono, questo per dire qual era il clima morale e politico dell’epoca.
Dunque, se Giuliano Gozi ebbe infine un sussulto di umanità, salvando ebrei alla fine della guerra, non credo che questo possa lavargli la coscienza ed il nome, viste le premesse.
Inoltre la legge 8/7/74 n. 59: Dichiarazione dei diritti dei cittadini e dei principi fondamentali dell’ordinamento sammarinese (c. d. Carta dei Diritti) all’art. 1 dice: “… nel fermo proposito di ripudiare il fascismo…”. E, aggiungo io di ripudiarne gli interpreti, per cui, spero che non si dia alcun riconoscimento a Giuliano Gozi, ma al massimo si stenda su di lui il velo pietoso della storia.
Roberto Tamagnini (Sinistra Unita)