Il saluto della Reggenza all'Aula parte dall'emergenza lavoro
In ambito economico: auspicano il superamento di riserve e diffidenze, per lanciare l'attività delle imprese entro bacini più ampi. Imprese da sostenere – e a questo chiamano a anche il sistema bancario - ricordando che uno sviluppo solido non può basarsi su interventi che vadano ad alterare le regole del mercato.
Il pensiero a tutte le categorie e fasce sociali: per primi i giovani, da supportare, nella valorizzazione del merito e delle intelligenze. Per loro e le loro famiglie invocano prospettive di certezza e non di precarietà, ricordando come il Fondo Straordinario di Solidarietà non paia rispondere agli obiettivi fissati e chiedendo interventi legislativi strutturali.
Ricordano la legge quadro su inclusione sociale e diritti dei disabili, perché non resti solo enunciazione di principi. Attenzione poi alle donne, nel riconoscimento del contributi che porta, ricordando, infine, il legame con i sammarinesi all'estero.
Discorso di commiato che chiude tornando l'appello del Papa, dopo la recente visita della stessa Reggenza in Vaticano: perché tutti si adoperino per la pace, vicini agli ultimi e agli esclusi.