Sammarinesi per la Libertà presentano loro programma
Una politica basata solo sugli interessi dei cittadini, che svolga una vera funzione sociale. Questi i principi ispiratori dei Sammarinesi per la Libertà, che hanno portato alla formazione del movimento fondato da Monica Bollini e Giuseppe Rossi, il 21 gennaio 2003 dopo essersi allontanati dal loro partito d’origine, il Pss. “Una prima fase caratterizzata dall’azione di denuncia è finita – ha annunciato il presidente Giuseppe Rossi – per aprirne una seconda, propositiva. L’appello che lanciamo alle forze politiche è un messaggio di svolta: basta coi litigi e le discussioni, non è il momento di dividersi ma di unirsi in un progetto comune, con persone capaci, competenti e oneste”. E il progetto politico dei Sammarinesi per la Libertà affronta tutti i grandi temi, dalle istituzioni all’economia, con particolare riferimento a turismo e commercio che, secondo Monica Bollini, sono i settori tradizionali cui San Marino non può rinunciare: “Il futuro non può essere rappresentato dalle piazze finanziarie – ha detto – non fanno parte della nostra tradizione”. E ancora, per la Bollini il Governo deve abbandonare la strada dell’accordo di cooperazione, che così come concepito comporterà solo altre rinunce. Invece è urgente la firma della convenzione con l’Italia, per risolvere il problema dei frontalieri e favorire l’ingresso nella white list. I Sammarinesi per la Libertà propongono esenzioni dalle tasse per tre anni per quei giovani che vogliano mettersi in proprio, ed esenzioni per 5 anni per quei dipendenti pubblici che volessero lasciare la Pa per il privato. Per Tiziana Parenti, ospite d’eccezione chiamata ad esprimersi sul ruolo dei partiti, le situazioni di Italia e San Marino non sono assimilabili. “Per il cambiamento in politica non servono grandi traumi, guardate l’Italia – ha sottolineato – 12 mesi per distruggere tutto e dopo 10 anni ancora nulla è stato ricostruito. Mi auguro che San Marino intraprenda un cammino diverso”.