San Marino 3.0: i viaggi nei consolati…
Cittadini sammarinesi informatissimi sulla situazione del paese attuale, su tutti gli scandali connessi e conoscitori dell’umiliante “Sistema San Marino”.
C’è chi chiede se a Fiorentino è ancora “omissis” a comandare , chi delle “porcate con la mafia” e ci parla dello sdegno provato a leggere certe notizie sui giornali…
Vogliamo riproporre alcuni versi di una lettera inviataci da un Sammarinese residente a Firenze che spiega molto bene come vedono loro la Repubblica.
“Questo dimostra che basta conoscerci per apprezzarci reciprocamente e che è stato sciocco e soprattutto funzionale ad altro il voler creare un muro contro muro fra residenti e non residenti,
Purtroppo i cittadini all'estero sono stati visti fin'ora solo come un possibile serbatoio di voti e strumentalizzati in ogni modo.
Quello che posso dirle è che alla mia comunità non interessa in generale il voto di preferenza, argomento che è sembrato centrale nei vostri discorsi, ma che per noi centrale non è, se non come una questione di principio.
Allo stesso modo posso dirle che il diritto di voto importa molto alla prima generazione che lascia il Paese, per ovvie ragioni, e forse alla seconda generazione che mantiene stretti rapporti familiari ed amicali col Territorio, ma non certamente ai giovani delle generazioni successive, che spesso, anche avendone il diritto, non vanno spontaneamente a votare.
In compenso nessuno si è accorto dell'opportunità che rappresenta avere quasi la metà dei cittadini residenti fuori Territorio, con competenze e aperture grandissime, poichè vivono agevolmente fra due culture e due economie.
Nessuno ha fatto si' che le comunità giovassero al Paese diventando centri di informazione e promozione turistica, commerciale, di conoscenza storico/artistico del Paese, di penetrazione, insomma, culturale e commercio/industriale allo stesso tempo.
Certo per far questo dovrebbero essere monitorate e organizzate in modo diverso.
Invece no, voto e solo voto, per acquisire potere personale in loco.
Nessuno ha capito cosa vorrebbe dire per un piccolo Paese con una superficie uguale ad un paese satellite di una città italiana, il poter contare non su 30.000 cittadini, ma su 45.000 e avere non 9, ma 34 castelli che ampliano nel mondo la realtà statuale di San Marino.
E se l'ha capito non gli è interessato, magari perchè guardava solo al proprio interesse e non a quello del Paese.
A parte le poche mele marce, di solito legate per reciproca convenienza a qualcuno, i sammarinesi all'estero amano il Paese per se stesso, senza nessun interesse, perchè rappresenta le loro radici e sono orgogliosi di appartenervi, portandone alto, col loro comportamento, il nome nel mondo.”
Come potete leggere sono consci dell’enorme potenziale che i cittadini residenti all’estero potrebbero avere nei confronti della Repubblica ma, fino ad oggi, sono stati “utilizzati” solo per raccogliere voti e questo dovrebbe farci pensare a quanta pochezza ci siamo ridotti.
Abbiamo sempre sentito paroloni d’amore verso la Repubblica per poi infangarla fino alla testa con azioni spregevoli solo per il proprio tornaconto; siamo diventati un popolo di divisi, pronti a “fregarci” l’un l’altro anche se ci conosciamo tutti… La grande famiglia sammarinese si è scissa per colpa del dio denaro e del dio potere, questo dovrebbe farci riflettere almeno un po’! Stiamo diventando un popolo vuoto, legati ai beni materiali ma vuoti fino al midollo di amore verso la propria Repubblica. Fino a quando non cambierà questo stato d’animo potremo fare tutte le battaglie che vorremo ma nulla cambierà!
L’11 SI AVVICINA, QUESTA VOLTA VOTATE COL CUORE!!
Comunicato stampa