Alessandro Rossi conferma: “stiamo creando una nuova aggregazione da affiancare a Rete, per una coalizione preliminare”. Non si chiamerà Pd anche se il marchio è registrato e non appartiene al Psd. Con Rossi i consiglieri indipendenti Luca Lazzari e Federico Pedini Amati. Salvo novità, rispetto alle posizioni registrate finora, le prossime elezioni politiche vedranno quindi in campo tre coalizioni. Perchè se Rete sarà in gioco con questa coalizione preliminare - ed è un preliminare che potrebbe aprire ad altri ingressi - c'è il resto dell'opposizione che si sta organizzando attorno al tavolo riformista. Ma ci sono anche Ap e Upr che stanno strutturando Repubblica Futura, finora semplice spazio di aggregazione. Il 28 giugno la presentazione di quella che sarà una organizzazione politica vera e propria e che, anticipa Marco Podeschi, ci vedrà insieme a cittadini che non aderiscono né ad Ap né all'Upr. C'è la Dc, il dialogo aperto con il partito socialista e un rapporto ancora da definire con Noi Sammarinesi la cui presenza in una coalizione di centro non viene più data per scontata. E resta ancora da vedere se il rapporto tra Dc e Psd, oggi reso difficile dalla querelle su Banca Centrale, è davvero destinato a tramontare con le prossime elezioni. Intanto Civico 10 presenta la propria proposta politica a Repubblica Futura e interviene proprio sul sistema bancario e finanziario chiedendo alla buona politica di intervenire perchè – dice – il governo non lo sta facendo. Civico 10 parte, non a caso, dalla dialettica innescata da quella che sarà la nuova coalizione in campo con Rete e dice che una delle priorità della prossima legislatura sarà governare al meglio la ristrutturazione del nostro sistema bancario e finanziario. Stessa analisi fatta da Alessandro Rossi. “La situazione è molto grave, commenta citando i report degli organismi internazionali e nessuno sembra prenderne coscienza”. Intanto torna a riunirsi la Costituente dei riformisti: ci si organizza in vista del 28 luglio. Questa volta, anticipa il Presidente del Psd Francesco Morganti, saremo tutti insieme e la piazza di Cailungo sarà nostra. Insomma la sinistra festeggerà la caduta del fascismo, senza il partito socialista, in casa del garofano. Questa volta però nessuno strappo: l'assegnazione della piazza è figlia di accordi precedenti. L'incontro di oggi serve soprattutto per prepararsi all'appuntamento di giovedì con Civico 10, chiesto dal Movimento, a cui il tavolo riformista guarda con particolare attenzione. Dopo l'abbandono dei socialisti, di Pedini Amati e di Lazzari, un dialogo nuovo con Civico 10 darebbe linfa e spessore ad un progetto che finora, nei numeri, rischia di essere difficilmente alternativo. Per il momento Civico non fa nomi ma guarda alla “buona politica, capace di prendersi la responsabilità di fare delle scelte, di non subire le pressioni ma di stemperarle, di alzare il livello del contendere con una visione di largo respiro e di lunga durata, capace di pretendere verità e trasparenza per costruire un terreno solido per tutti”.
Sonia Tura
Sonia Tura
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