San Marino celebra la Carta dei Diritti

40 anni ma non li dimostra. Questo il giudizio che i Segretari di Stato agli interni e alla cultura danno della Dichiarazione dei diritti dei cittadini e dei principi fondamentali dell'ordinamento sammarinese. Compie 10 anni anche la prima sentenza del Collegio Garante della Costituzionalità delle norme. Queste date, dicono Venturini e Morganti, segnano la svolta del nostro Paese che mantiene una normativa ancora attuale e insieme ad essa un organismo che deve applicare la certezza dei diritti sulle norme del Consiglio grande e generale. Inoltre, sottolinea il Segretario agli interni la nostra Carta dei diritti è sovraordinata. Qualora le normative interne siano carenti, ci si rifà a quelle internazionali. Mentre tanti altri Paesi sono impegnati in dibattiti senza fine nelle riforme istituzionali, San Marino – ricorda Morganti - ha affrontato questo nodo nel '74 con questa dichiarazione che è continuata nella sua essenza fino alla fine degli anni 90 quando si è riacceso il dibattito. Con una grande maggioranza politica si è integrato il testo definendo l'attuale assetto che distingue le funzioni del governo da quelle del Consiglio. Ci si interroga sul numero dei consiglieri, sull'introduzione di un primo ministro o sul prolungamento della Reggenza, ma – afferma Morganti – abbiamo regole perfette che funzionano da secoli. Relatori dell'appuntamento di giovedì Augusto Barbera, già Presidente del Collegio dei Garanti, Carlo Fusaro attuale Presidente, Lamberto Emiliani, giudice per la terza istanza penale e Vitaliano Esposito, Procuratore generale emerito della Corte di Cassazione

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