San Marino. Commissione finanze: prese in esame quattro mozioni presentate da Rete

San Marino. Commissione finanze: prese in esame quattro mozioni presentate da Rete.
La seduta pomeridiana si è aperta con la polemica sul numero legale sollevata dai commissari di minoranza, dato che la presenza dei colleghi di maggioranza non sarebbe stata sufficiente a far proseguire i lavori . Si è quindi passato all'esame delle quattro mozioni presentate da Rete. Sanatorie di spesa del congresso di Stato, consulenza Rothschild, Parco scientifico tecnologico alcuni temi affrontati. Nel corso del dibattito sulle mozioni, Rete ha presentato due ordini del giorno, entrambi respinti. Si è passati al comma successivo, Esame in sede referente del progetto di legge “Disciplina delle licenze per l'esercizio delle attività industriali, di servizio, artigianali e commerciali”. E' quindi stato avviato l'esame dell'articolato. All'articolo 2, punto 5, è stato accolto un emendamento del Partito socialista, condiviso dal governo, che impegna a emettere il decreto previsto (per indicare le attività cui la licenza può essere esercitata in un'unica sede) entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge. I lavori si sono interrotti all'esame dell'articolo 6 e riprenderanno in seduta notturna.
Di seguito un riassunto dei lavori odierni
Comma 2. Interpellanza presentata dal Movimento Civico R.E.T.E. per ottenere chiarimenti rispetto ad alcune Delibere del Congresso di Stato in merito a "sanatorie di spesa" attuate in diversi anni di esercizio.
Roberto Ciavatta, Rete: “Il numero legale al momento è garantito dall'opposizione, siamo solo in tre commissari, chiedo sia la maggioranza a garantire sé stessa per procedere i lavori. Mi sembra stiamo prendendo sotto gamba gli impegni. Abbiamo in ordine del giorno discussioni importanti su due leggi significative, credo sia necessario che l'Aula abbia una composizione più significativa. Tra l'altro, anche questa mattina la minoranza ha garantito il numero legale, credo si debba attendere il ritorno del consigliere che lo garantisca. Chiedo se vogliamo fare una considerazione su questo elemento e che la convocazione come è stata formulata non aiuti. Resto in attesa”.
Maria Luisa Berti, presidente: “Eravamo al comma 2, comunque vista l'osservazione, constatato il numero legale la seduta è valida e saremo tenuti a proseguire. Eventualmente non dovevate dare il numero legale, che all'atto dell'appello la presenza minima è garantita, è un dato di fatto”. Rossano Fabbri, Ps: “Condivido quanto detto dal consigliere Ciavatta, questa mattina abbiamo tentato un comportamento diligente per la questione legata al Fmi, si tratta di un incontro importante. Le doglianze già sottolineate questa mattina si ripercuotono anche sulla presenza dell'opposizione che è ridotta oggi pomeriggio. La sua versione ha un senso, ma inviterei la maggioranza a garantire la seduta.
Valeria Ciavatta, Ap: “Non sta scritto da nessuna parte che il numero legale deve essere garantito dalla maggioranza, la questione è di natura politica. Gli impegni e le difficoltà sono anche per i commissari di maggioranza, tuttavia siete liberi, non dovete chiedere a noi cosa dovete fare, il discorso è di natura politica, se la maggioranza non garantisce il numero, allora uscite e prendetevi la responsabilità di farlo. Mi sembra comunque un discorso fuori luogo”.
Rossano Fabbri, Ps: “Ricordo al consigliere Ciavatta che oggi siamo in tre, ci sono gruppi non rappresentati e che la convocazione è stata decisa senza discutere con l'opposizione. Noi siamo qui per dare un contributo alla legge ai minimi termini, mentre le forze della maggioranza sono ampiamente rappresentate, dovete dimostrarci che la maggioranza sappia garantire il numero legale”.
Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: “Credo i commissari che mi hanno preceduto hanno pienamente ragione, se posso essere d'aiuto, un altro membro di maggioranza sta arrivando, ha avuto problemi in famiglia, ma arriva. Per senso di responsabilità chiedo ai commissari di continuare e vedere poi se martedì si riesce ad esserci tutti. Ringrazio comunque la disponibilità Maria Luisa Berti, presidente: “Sospenderei la seduta in attesa che arrivi il consigliere Macina”.
Roberto Ciavatta, Rete: “In merito alla mozione, ci si riferiva a tre sanatorie di spesa del dicembre 2012, relative a eventi tenuti a San Marino, 'Alba sul monte 2011' e 'Ritorna il grande jazz' più un abbonamento all'Ansa, servizi pagati ma le somme non erano mai state messe a bilancio. Questo modo di gestire le spese è discrezionale, personalistico e dissennato e ha creato danni e crisi reputazionali. Il fatto che alcune spese siano poi state saldate personalmente a fronte di sanatorie la dice lunga. La segreteria oggi in capo a Felici risponde che le spese sono state sanate perché i servizi sono stati effettivamente svolti. Ma noi diciamo che è un servizio non previsto e non condiviso dal congresso. Non pagarli avrebbe comportato per la segreteria lesioni reputazionali, ma non è così. Si fa confusione tra gestione dei singoli e dello Stato, i singoli che riversano sullo Stato gli oneri delle loro attività. Dire che lo Stato sarebbe stato leso nella sua immagine è sbagliato perché avrebbe potuto rifarsisu chi quelle spese le ha fatte. Presento pertanto un odg perché lo Stato si faccia promotore della causa di recupero. Dico che Lino Patruno o l'Ansa devono essere pagati, ma non dallo Stato. Do lettura dell'Odg: “La III Commissione consiliare permanente, a seguito della discussione dell'interpellanza depositata dal movimento Rete in data 22 giugno 2013, (…)
Con lo spirito e la precisa volontà di realizzare le condizioni in base a cui venga favorito il rispetto dell'articolo 8 (Responsabilità) della Legge Costituzionale 15 dicembre 2005 n. 183, laddove recita che 'i componenti del congresso di Stato rispondono collegialmente, dinanzi al Consiglio grande e generale, dell'esercizio dei poteri e attribuzioni previsti dalla legge' e che inoltre 'restano ferme in ogni caso le responsabilità civili, per dolo e colpa grave, e amministrativi, per atti od omissioni, collegialmente o individualmente posti in essere dai componenti del congresso di Stato', con l'ulteriore volontà di preservare la reputazione e il buon noome dello Stato di San Marino (…) impegna il congresso d Stato a inserire all'ordine del giorno del Consiglio grande e generale, entro 90 giorni dall'approvazione del presente Odg, apposito comma che preveda la valutazione sulla possibilità di rivalersi sui segretari di Stato in carica fino all'anno 2012 in merito a spesa impegnate per conto dello Stato non precedentemente preventivate a bilancio, esponendo in tal modo lo Stato stesso a ritardi nei pagamenti e a sanatorio che in alcun modo rispondono ai caratteri di giustificate difficoltà, quanto invece a una gestioen della segreteria di Stato privatistica, disponendo di cifre non stanziate a bilancio in modi del tutto discrezionali'”. Odg respinto.
Rossano Fabbri, Ps: “Per un 60-70% ho condiviso quanto detto dal consigliere Ciavatta, che però non tiene in considerazione un aspetto delle sanatorie. Si omette di dire che, se su quell'evento il capitolo è finito, perché si è speso tutto quello che si doveva spendere, neanche una delibera del congresso poteva autorizzare quelle spesa. Le tre situazioni rappresentate non le conosco, ma avremo la necessità di vedere la pratica fino in fondo per capire le motivazioni che hanno portato la sanatoria”. Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “La risposta all'interpellanza credo sia chiara.
Dobbiamo tenere conto che non c'è stata continuità perché si è conclusa la legislatura, le Finanze hanno deciso di onorare comunque gli impegni dell'amministrazione quando si è dimostrato che le prestazioni sono state effettivamente date”.
Roberto Ciavatta, Rete, replica: “Intanto non si può dire che il problema derivi dal fatto che è finita la legislatura, in un caso si parla di tre anni in cui ha continuato ad essere attivo un servizio non stanziato a bilancio. Non si poteva dire ad Ansa 'il tuo lavoro non lo paghiamo', ma credo che l'opportunità di fare chiarezza su queste situazioni ci debba essere. A me personalmente lascia perplesso che le spese di una segreteria di Stato siano pagate personalmente, di qui l'ordine del giorno, per dimostrare alla cittadinanza che le istituzioni rispettano norme e trasparenza e che non si è sempre flessibili con gli ex colleghi”.
Comma 3. Mozione conseguente alla trasformazione dell’interpellanza presentata dal consigliere Gian Matteo Zeppa di Rete sull’incarico di consulenza e di collaborazione affidato dal governo alla Rotschild spa.
Roberto Ciavatta, Rete: “L’interpellanza voleva fare chiarezza su una consulenza di cui si parla molto. Abbiamo fatto una serie di domande e le risposte sono state dettagliate. E c’è anche stato l’invito a prendere visione del contratto. Cosa che abbiamo fatto due giorni fa con l’Upr. E siamo ancora più convinti che occorra fare chiarezza.
L’incarico a Rotschild fu deliberato in concomitanza con l’ordinaria amministrazione del governo precedente. E prevede diverse misure poco vantaggiose per il Paese: un versamento da 250 mila euro solo per sedersi al tavolo; una delibera che stabilisce che il foro competente è quello di Milano, in caso di mancato ottenimento degli obiettivi la consulenza v comunque pagata. L’ex segretario di Stato per le Finanze Valentini non ha certo brillato, come in questi giorni d’altronde.
Leggo l’odg:
La commissione consiliare permanente Finanze, preso atto che la consulenza Rotschild, firmata dal segretario di Stato Valentini, è costellata da una serie di innumerevoli elementi che rendono ambigua e discutibile l’intera operazione. In particolare che il contratto concluso con la società si presenta come manifestamente vessatorio, con pochissimi elementi di garanzia per la Repubblica. Addirittura in vaso di recesso è stato previsto un pagamento a carico del committente. Non solo: il foro competente, individuato nel contratto, non è quello sammarinese ma il tribunale di Milano. La consulenza è infatti stata assoggettata alla legge italiana; considerato che i 250mila euro sono stati immediatamente stanziati come compenso necessari per consentire l’avvio dell’incarico a Rotschild e che delle tre macro aree individuate per l’ingaggio della società […] non è stato ottenuto nessun risultato.
Alla luce delle dichiarazioni del governo che ha affermato, rispondendo a un’interpellanza, che ‘nel momento in cui è stata sottoscritta la consulenza (giugno-luglio 2012) c’era un’esigenza molto sentita di trovare finanziatori, sia per la carenza di liquidità nel sistema bancario e in Carisp in particolare, sia a livello di finanza pubblica in particolare riguardo alla possibilità di sostenere investimenti rivolti alla realizzazione di infrastrutture e per le politiche di sostegno allo sviluppo.
Appena avviata la consulenza il governo è entrato in ordinaria amministrazione e con l’avvio della nuova legislatura anche le esigenze espresse hanno subito dei cambiamenti rendendo difficile anche a Rotschild interpretare le nostre aspettative’.
Impegna il governo a esercitare ogni iniziativa possibile per recuperare la somma stanziata rispetto a una consulenza che non ha prodotto nulla e che poi è stata addirittura accantonata nonostante fosse stata ritenuta urgentissima appena cinque mesi prima”. Odg respinto (3 Sì, 8 No) Rossano Fabbri, Ps: “Chiediamo sacrifici e poi diamo 250 mila euro durante l’ordinaria amministrazione, senza garanzie. Per rispetto la situazione va approfondita. Ci sono perplessità per il tenore delle condizioni contrattuali e per come si è accantonato dopo pochi mesi il progetto. Sottoscriveremo l’odg”.
Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Ne abbiamo parlato più volte. Non è vero che Rotschild non ha realizzato nemmeno un foglio A4. La società ha chiesto una serie di elementi per realizzare gli obiettivi del contratto, ma le politiche di bilancio si sono evolute. Dunque gli obiettivi sono diversi. Il problema del finanziamento esterno non è risolto, ma al momento, con quanto fatto con gli assestamenti, non c’è la volontà di esplorare certi terreni. Esiste comunque una modulistica e dei prodotti di natura informativa che Rotschild ha realizzato. Sostenere che la consulenza non ha prodotto nulla non è la verità. Si è ritenuto di non utilizzare questo strumento che in potenza è ancora a disposizione”
Tony Margiotta, Su: “Sosteniamo l’odg. Ringrazio il segretario di Stato per le delucidazioni, ma non giustificano un finanziamento da 250 mila euro. Occorre chiarire e svelare il mistero che si cela dietro la consulenza”.
Roberto Ciavatta, Rete, replica: “Il ruolo obbliga il segretario di Stato a legittimare quanto fatto nel passato. Rispondendo all’interpellanza sottolinea che serve maggiore oculatezza nell’utilizzo di risorse pubbliche e che questa segreteria di Stato non può rispondere su spese effettuate in tempi diversi. Evidentemente si prendono le distanze da un modo di procedere che il titolare delle Finanze attuale non condivide. Il suo predecessore non è stato oculato. A maggior ragione credo sia doveroso valutare come rientrare della somma. Gli obiettivi di Valentini non sono stati realizzati e infatti abbiamo dato il via all’emissione di titoli di Stato per la patrimonializzazione di Crrsm.
Cercando all’esterno qualcuno che ci salvi andremo poco lontano, è opportuno valutare come rientrare di quanto speso. Questo odg è di buon senso ed è espressione di tutta l’opposizione”.
Comma 4. Mozione conseguente alla trasformazione dell’interpellanza presentata dal consigliere Roberto Ciavatta di Rete per conoscere i criteri della concessione di acquisto alle concessionarie delle vetture a uso dimostrativo.
Roberto Ciavatta, Rete: “L’interpellanza riguardava una serie di delibere succedutesi per lunghi anni, relativa alla possibilità per le concessionari sammarinesi, nella pratica una sola, di potere comperare auto per esposizione con monofase all’1% e facilitazioni varie, in numero che eccede la norma, circa 100 autovetture all’anno. Dal 2005 al 2013 sono circa 800 le autovetture. Ci è stato risposto che sono procedure temporanee in attesa del passaggio all’Iva. Molti operatori economici sono in difficoltà ma non c’è la stessa sensibilità. C’è un ritorno, ma c’è una perdita iniziale relativa al versamento della monofase. Inoltre tutte queste delibere sono in deroga alle norme esistenti, dato che comprendono auto di lusso e sportive, che dovrebbero essere escluse. Si cerca di sostenere l’economia legata alle concessionarie automobilistiche, ma l’intervento stride con mancati interventi in altri settori. Si vuole rinnovare gli interventi per il 2014? Si prevedono modalità specifiche per questi settori con il passaggio all’Iva?”.
Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Ciavatta ha fatto una cronaca fedele. Stiamo partendo col gruppo tecnico per lo studio sull’impatto dell’Iva e a luglio ci sarà la prima lettura.
La prassi verrà mantenuta per mantenere la competitività del settore. Siamo comunque alle battute finali di questo fenomeno”.
Roberto Ciavatta, Rete, replica: “Felici fa parte del Psd e i suoi colleghi Belluzzi e Morganti hanno un’apertura verso i contributi esterni e il confronto. Mi auguro che il segretario di Stato segua il loro esempio. Servirebbe anche a ridurre i tempi di discussione in Aula”.Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze, replica: “Abbiamo studiato alla stessa scuola.
La prima fase dello studio Iva sarà composta dalle linee guida di applicazione del modello europeo e di redazione delle diverse opzioni sulle aliquote. Solo dopo un confronto politico e sociale si arriverà in prima lettura. Questo è l’impegno del governo”.
Comma 5. Interpellanza presentata dal Consigliere Gian Matteo Zeppa in merito allo stadio di attuazione del progetto per la realizzazione del previsto parco scientifico e tecnologico. Si richiede risposta orale. Si associa il Consigliere Roberto Ciavatta che richiede risposta scritta. Roberto Ciavatta, Rete: “Si tratta di un'interpellanza depositata nell'aprile 2013, è il classico esempio di come, protraendosi i tempi, ha poco senso la trasformazione in mozione. Infatti il segretario Arzilli qualcosa nel frattempo ha fatto, non si è limitato ai proclami. Nell'autunno 2013 venivano nominati per delibera, Nadia Lombardi e Ilaria Gobbi poi Nicoletta Corbelli a coordinare il parco scientifico. Questo ci aveva convinto a fare una richiesta di spiegazioni, dal nostro punto di vista il progetto del parco può diventare estremamente significativo a patto che vengano rispettati alcuni principi. Arzilli ci rispose che sostanzialmente fino al 2012 il Pst era rimasto un po' sulla carta, ma successivamente, attraverso il suo intervento, sono arrivati alcuni risultati. A noi risultano più dei 170 mila euro di spese indicati nella risposta all'interpellanza, per noi risultano spesi in 3 anni a 275 mila euro. O non tutti gli stanziamenti sono stati utilizzati o non sono stati considerati. Ci viene risposto che non è stata prevista alcuna indennità aggiuntiva per i nominati al progetto Pst, ma nel momento in cui si valutano i costi di avvio del progetto, crediamo si debbano considerare voci di spesa quali rimborsi per i viaggi, per esempio. Per una questione di trasparenza contabile anche le spese per il viaggio delle delegazioni dei partiti al polo Navacchio vanno considerate. Entro maggio 2014 ci risulta che l'ente gestore di diritto sammarinese dovrebbe essere pronto, chiedo a che punto siamo. Si dice poi che si è preso in affitto dei locali a Rovereta, il costo ci sembra in linea con il mercato, ma si parla di insediamento a Faetano, ci chiediamo quali sono i tempi e se ci sarà un bando di progettazione, esecutivo etc. Restano coni d'ombra nel progetto, vediamo con sfavore la presenza della Compagnia delle opere nel progetto. La sfida per noi sta su che cosa deve puntare il Pst. La fase più grave della crisi deve ancora arrivare, come movimento ci attendiamo anni difficili e l'uscita da questa situazione di crisi può essere affrontabile con una visione lungimirante e con la scommessa sui settore che possono avere un futuro. E' importante perciò scegliere gli ambiti su cui applicare gli incubatori del Pst quali green energy, biotecnologia, etc. Ribadisco dopo un anno che parte delle domande dell'interpellanza hanno avuto risposta nei fatti quest'anno ed esorto il segretario a confrontarsi, coinvolgendo anche enti quali università e la società attiva del Paese. Dalla condivisione degli obiettivi del Pst può risultare il successo o l'insuccesso di questa realtà. Quello che è mancato ad oggi credo sia una chiarezza sugli ambiti applicativi su cui si vuole puntare”.
Marco Arzilli, segretario di Stato per l'Industria: “Propongo in una prossima commissione Finanze un'audizione con una delegazione dell'Associazione parchi scientifici per un momento di confronto. Sottolineo che molto, per evitare trasferte, è stato fatto attraverso videoconferenze e ciò ha abbattuto i costi. L'ente gestore è una parte fondamentale, con la legge di Bilancio è stata data la possibilità di istituire la spa, entro febbraio avremo lo statuto e marzo sarà il mese di istituzione. Sulla sede, stiamo lavorando con la segreteria Territorio sull'area individuata a Faetano, una parte della zona industriale di Ca ' Chiavello è stata ritenuta idonea. Verranno fatti dei bandi per i progetti, e proprio perché il progetto deve essere condiviso, il tutto sarà fatto con la massima trasparenza e il massimo coinvolgimento. Sul sito ww.industria.sm abbiamo pubblicato tutta la documentazione del Pst, anche l'interpellanza di Rete. Partiremo con l'incubatore di imprese che si insedierà a Rovereta, le imprese entreranno attraverso un bando specifico che sarò presentato, non lo faranno gratis, ma dovranno contribuire ai costi per stare all'interno di una struttura incentivante. Vorremmo fare un'assemblea pubblica dentro l'incubatore per far vedere le innovazioni che ci saranno. Cosa interessante, sarà fornita di banda larga”.
Andrea Belluzzi, Psd: “Accetto molto favorevolmente quanto proposto dal segretario. Il Pst è un elemento di attrattiva utilissimo in questo momento. Se ci sono grandi preoccupazioni, come la black list, c'è però anche attenzione degli imprenditori su San Marino. Il Pst non è altro che un luogo in cui lo Stato accompagna la crescita di idee con particolare innovazione scientifica e tecnologica. Vorrei si parlasse di sviluppo di investimenti, l'humus su cui nascono gli investimenti e sui servizi aggiuntivi che si possono dare per rendere più rapida la nascita di nuove aziende”. Massimo Cenci, Ns: “Credo sia opportuno che la commissione incontri associazione i parchi scientifici”.
Tony Margiotta, Su: “Il Pst può essere un'opportunità, sono anni che ne stiamo discutendo e che abbiamo dei risultati, ma vengono confinati su della carta o semplicemente all'interno”.
Comma 6. Esame in sede referente del progetto di legge “Disciplina delle licenze per l'esercizio delle attività industriali, di servizio, artigianali e commerciali”.Marco Arzilli, segretario di Stato per l'Industria: “Questa legge introduce una rivoluzione importante, trasforma il rilascio della licenza che passa da una valutazione immediata a una successiva, con verifiche sull'operatività di chi vuole fare impresa nel nostro Paese. Spostiamo la burocrazia in capo da chi faceva domanda alla valutazione post degli uffici, una volta rilasciata licenza. Ciò permetterà allo stesso tempo ulteriori novità sulla semplificazione delle procedure nella fase di avviamento dell'impresa. E' un principio introdotto per la prima volta al Paese.
In passato più società erano legate a un imprenditore, ciò creava costi e burocrazia e limitava l'operatività. Quindi un altro strumento importante introdotto dalla legge è la possibilità di avere in capo ad un operatore economico più licenze.
Altri punti importanti: la trasformazione da un sistema di presentazione cartacea a un sistema basato sullo sportello on line, sarò necessario collegarsi al sito dell'ufficio industria e attraverso una procedura on line fare operazioni. Viene poi introdotta la carta dei servizi, sarà il vademecum per chi vuole fare impresa e attività del Paese. San Marino è entrato nel programma Doing Business e una lettura della valutazione è stata importante per capire come migliorare. Una valutazione è stata fatta sui tempi di rilascio dell'attività e questa legge inciderà molto su questo aspetto.
Il Paese oggi ha un sistema di controllo che funziona che garantirà il corretto uso della legge.
Altre novità: molte aziende ricorrevano in passato a licenze provvisorie, questa legge le abroga licenze e consente procedure a step per agevolare l'impresa ad avere meno tempi morti possibili e consentirle avvio dell'attività produttiva. Quindi la parte relativa alla semplificazione del quadro normativo, una delle prossime leggi, quella sull'artigianato, verrà svuotata da procedure, mentre la legge licenze sarà una legge madre, la base per ogni attività. Le leggi sul commercio e sull'artigianato saranno quindi semplificate perché la legge che esaminiamo oggi indicherà un unico modo per avere la licenza. Non ci sono emendamenti che stravolgono il testo in prima lettura, ma sono migliorativi”.
Rossano Fabbri, Ps: “E' una legge di cui il Paese ha necessità. E' improponibile sul fronte delle licenze continuare con la situazione attuale. Gli emendamenti proposti sono numerosi perché diversi aspetti ci lasciano perplessi. Oggi sono aperti tavoli su problematiche aperte nel 2010, mi auguro si possa arrivare alla sburocratizzazione come ci ha illustrato il segretario. Se si vuole evitare il problema, allora si deve puntare a controlli successivi. Va dato atto che i meccanismi per questo sono stati inseriti. Motivo di doglianza è la mancanza della carta dei servizi: come è strutturata dalla legge è fondamentale. Non ci viene proposto il contenuto carta in sede di normativa. Ci sono tanti spunti che possiamo considerare interessanti, ma la legge così come è strutturata non consente di valutare appieno gli effetti delegati a decreti. Le licenze commerciali vengono rinviate a separata sede, se sulla carta qualcosa si è fatto, in sostanza, molto altro si poteva fare”. Roberto Ciavatta, Rete: “Abbiamo fatto alcuni emendamenti, altri ci auguriamo di riuscire a prepararli nel corso della lettura del testo normativo. Ci preme segnalare un paio di considerazioni: l'uso del decreto delegato per intere parti significative della norma, come il part time imprenditoriale. C'è poi una questione sulle abrogazioni, anche se condividiamo la volontà di fare una sorta di testo unico. Ci sono continui rimandi a norme che potevano essere citate direttamente, altrimenti la legge non è chiara. C'è poi la parte che rimanda al decreto 116 del 2007 che indica una procedura per alcuni settori di rimando di concessione della licenza al congresso. Noi riteniamo si debba superare il sistema concessorio, ci vuole più coraggio”.
Massimo Cenci, Ns: “E' un intervento che arriva dopo una lunga attesa, questo progetto di legge è parte di un percorso che va verso la sburocratizzazione e l'informatizzazione per dare strumenti alle imprese per poter operare in fretta. Dall'altra c'è l'esigenza dello Stato di controllare gli operatori, è un equilibrio non facile. Gli uffici in questa fase dovranno impegnarsi al massimo per andare incontro all'operatività degli operatori che deve comunque essere al primo posto. Si danno risposte attese da tempo: che un operatore può avere in capo a sé più licenze, in questo modo si risolvono difficoltà agli operatori. Poi aspetto più discusso, un operatore che ha requisiti di legge in tempo reale può ottenere una licenza con controlli successivi. In questo caso l'operatore si prende la responsabilità di quello che dichiara. Esiste inoltre la possibilità prevista dalla legge per i prossimi due anni di scegliere una strada alternativa, l'operatore che non ha urgenza può fare un deposito
preventivo dei documenti. Sono incuriosito anche io dalla carta dei servizi che detta procedure e
darà operatività effettiva alla legge. Questa norma dà un ruolo ancora più fondamentale all'ufficio
Industria e artigianato nel percorso di crescita di una Pa cui si chiede di crescere e di essere più vicina alla realtà imprenditoriale”.
Comma 6
Andrea Belluzzi, Psd: “Questa legge è uno strumento di cui c’è bisogno. Permette la nascita di un’attività in tempi brevi, senza nemmeno recarsi all’ufficio Industria. La Carta dei servizi va preparata per la seconda lettura e il primo articolo dovrebbe dire che l’ufficio Industria è al servizio delle imprese. Così ci sarà una visione ampia della norma. Sono stati introdotti alcuni miglioramenti. Il ricorso al decreto in questo caso ci permette di stare sul pezzo e rispondere alle richieste che arrivano”. Tony Margiotta, Su: “Questo progetto di legge aggiorna le regole esistenti, limitando i tempi. E’ però sempre presente la politica. Occorre snellire ancora di più la burocrazia, controlli e sanzioni vanno potenziati e ridotti i tempi. Uno dei settori che ha creato distorsioni è quello dell’utilizzo delle licenze in maniera impropria. Per cui occorre dare a chi vuole fare impresa sana strumenti tempestivi, tutelandoci allo stesso tempo dalle distorsioni. Auspico che ci sia confronto per un testo il più condiviso possibile”.
Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria, replica: “Condivido lo spirito di individuare uffici nel nostro sistema come fondamentali per fare impresa. La Carta dei servizi sarà una sorta di sportello unico per l’impresa che faciliterà la lettura del nostro sistema. E sarà presto disponibile. I controlli ci saranno ma chi fa impresa sana deve sentirsi a suo agio. In passato non è stato così.
Nell’operatività ci sarà la sburocratizzazione, senza perdere di vista l’obiettivo di creare un sistema sano che non dà adito a distorsioni. Un sistema che dia risposte veloci e garanzie per tutti. Il prezzo pagato nel passato, con vicende quali ‘licenzopoli’ è stato alto”.

Comunicato stampa

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