Per Antonella Mularoni il confronto sul Polo del Lusso ha messo in luce due concezioni diverse della politica. "Da una parte chi ritiene che il Paese, reduce da anni di difficoltà economica, abbia necessità di uscirne con investitori esteri di profilo internazionale. Dall'altra chi sostiene che la filosofia che deve animare presente e futuro sia quella della decrescita felice". L'Aula vara il polo del lusso e, anche nelle conclusioni del dibattito, le polemiche vedono contrapporsi maggioranza, Rete, Civico 10 e Pedini Amati. Al Segretario al territorio non sono andati giù gli attacchi agli investitori. "Voi portate un disvalore, accusa, incitate alla violenza senza essere costruttivi. A San Marino, appena si affaccia un imprenditore, dobbiamo dirgli come minino che è un delinquente". E sul poco tempo concesso per gli approfondimenti ironizza: "questa convenzione è di 13 pagine. Ci sono 22 articoli di cui 5 di sostanza. Per un consigliere 5 giorni dovrebbero essere sufficienti per analizzarla". Non è stata adottata nessuna deroga, spiega il Segretario al territorio. Si sono allungati i tempi per un investimento di gran lunga maggiore di quanto immaginato. Non c'è alcun rischio di impresa per lo Stato. Si è favoleggiato sugli oneri di concessione urbanistica quando abbiamo preteso, per la prima volta, che fossero versati. In passato – sottolinea - gli altri centri commerciali, tranne l'Atlante, hanno pagato zero. Per Rete c'è un attacco premeditato e selvaggio al consumo del territorio. E Matteo Zeppa accusa il Psd di avere abbassato la testa, su un tema che ha a cuore, continuando a parlare di massimi sistemi e piegando la politica alle volontà imprenditoriali. Sembra che chi dice no alla convenzione sia contrario all'investimento ma non è cosi, sottolinea Civico 10. Sarebbe un'oppurtunità ma non per come è stato realizzato, replica Andrea Zafferani che stima un costo di 12 milioni e solo 50 posti di lavoro per i sammarinesi. L'Anis ha ragione, aggiunge Federico Pedini Amati. Questo trattamento vale solo per chi viene dall'esterno e non per quelli che da anni investono sul territorio. In quest'Aula ci sono dei bugiardi che sono sistematicamente tali, commenta Gian Nicola Berti di Noi Sammarinesi. "Peggio fanno stare la gente, maggior consenso riceveranno dai cittadini arrabbiati". Arriva un imprenditore di primissimo livello internazionale che porta il 10% del pil e un aumento del 10% delle imposte indirette. Vengo in Parlamento e sento dire che si mette in pericolo il Paese. Non capisco perchè ci deve essere in Aula anche una sola persona contraria".
Sonia Tura
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