San Marino: in Consiglio "giochi sereni"

San Marino: in Consiglio "giochi sereni".
La novità vera è il clima in cui in Consiglio per la prima volta si è discusso dei giochi. Il confronto è stato pacato e gli interventi sono entrati nel merito degli indirizzi proposti dal Segretario di Stato per le finanze. Con la sola eccezione di Rete che ritiene altre le potenzialità del Paese e che invita il governo a prendersi la responsabilità di un nuovo piano economico invece di puntare sulla vincita facile in un periodo di crisi, tutte le forze politiche sono partite da una realtà esistente per vedere come potenziarla. La Giochi del Titano, per la fortissima concorrenza del circondario, conta sempre meno clienti. Nel triennio 2010-2012 sono entrati nelle casse dell'erario 29milioni 533mila euro, cifra che registra una contrazione notevole rispetto al passato. Il trasferimento della sede della società, richiesto da tempo, viene demandato al consiglio d'amministrazione dato che, ha sottolineato Felici, comporterebbe anche scelte gestionali e investimenti. E questo sembra essere l'unico nodo politico. Se Intesa per il Paese condivide la scelta e invita a fare presto - da troppo tempo, ricorda Marco Podeschi dell'Upr, si è deciso di non decidere mentre la concorrenza incalza – non la pensa così il capogruppo di Ap Mario Venturini. Dovrà essere la politica a scegliere dice. Il consiglio d'amministrazione offra un ventaglio di opzioni che comprendano possibilmente un immobile dello Stato. Oppure scelga il governo dopo aver informato il Consiglio. Idem per la seconda sala nel centro storico. Sulla stessa posizione Sinistra Unita con Ivan Foschi che ricorda gli appettiti dei soliti noti nonostante i numerosi favori ricevuti negli anni a spese della collettività. Sulla scelta della nuova sede, ribadisce, l'input deve essere politico. Se è vero che la politica è riuscita a ricollocare il dibattito sul gioco in maniera più razionale, replica il Segretario alle finanze, dare al consiglio d'amministrazione dell'Ente la responsabilità di certe scelte è un modo di essere coerenti. Non mi sembrerebbe un bel segnale, dice Felici a Venturini, che sia la politica a decidere. Come soci di maggioranza dovremmo incaricare gli organi sociali di dimostrare la convenienza economica di una sede differente, indicando con trasparenza le condizioni economiche per acquisire il nuovo immobile. Il confronto si chiude con due ordini del giorno. Respinto con 38 no 14 si e un astenuto quello di Intesa per il Paese. Accolto con 28 si 22 no e un astenuto il testo presentato dalla maggioranza. Tentata una mediazione sui due testi che indicavano soluzioni compatibili e che non è stata raggiunta. Troppo vago, accusa Intesa, l'ordine del giorno di Bene Comune. Fra 3 mesi torneremo in Aula a parlare dei giochi. Raggiunta invece una intesa sul documento che chiude il dibattito sullo sviluppo del sistema bancario-finanziario e finanziario. L'ordine del giorno vede l'adesione di tutta l'Aula con la sola eccezione di Rete. Intanto l'Ufficio di Presidenza ha fissato la prossima convocazione del Consiglio Grande e Generale. Si riparte venerdì prossimo per arrivare al 13 marzo. In seconda lettura arriva la legge sulle licenze. Restano da esaurire le istanze d'arengo prima dell'insediamento della nuova Reggenza. Il 13 marzo l'Aula eleggerà i prossimi capi di Stato. Alleanza Popolare ha già indicato Valeria Ciavatta. Ancora nessuna certezza in casa democristiana anche se sembra poco probabile la scelta di una candidatura femminile.



Sonia Tura

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